L’esame bocciato può essere ripetuto anche nella stessa sessione
Consiglio di Stato: con la legge sull'autonomia delle Università si attua il riconoscimento dell'autonomia statutaria e regolamentare; ma anche organizzativa, didattica, finanziaria e contabile degli atenei
di Pietro Alessio Palumbo
2' di lettura
Nella vicenda trattata dal Consiglio di Stato (sentenza 2103/2023) un professore universitario aveva impugnato gli atti del suo Direttore di Dipartimento con cui aveva fissato un appello aggiuntivo degli esami della sua materia. Il docente censurava la violazione della normativa del 1938 sui titoli accademici e gli esami di Stato nella parte in cui stabilisce che lo studente bocciato non può ripetere l'esame nella medesima sessione. Secondo il massimo giudice amministrativo quella richiamata dal professore è a ben vedere una disciplina normativa vigente ma che tuttavia è anche precedente alla Costituzione repubblicana con la quale è stato espressamente riconosciuto il diritto delle Università di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
Legge sull’autonomia delle università
Nel 1989 con l'emanazione della nota legge sull'autonomia delle Università il legislatore ha provveduto ad attuare il disposto costituzionale con il riconoscimento dell'autonomia statutaria e regolamentare; ma anche organizzativa, didattica, finanziaria e contabile delle Università. Va quindi valorizzato il differente assetto ordinamentale del settore in analisi rispetto a quello sussistente in epoca antecedente alla Costituzione; dovendosi anche sottolineare che neppure vengono in rilievo profili coperti da riserva di legge che in materia è essenzialmente afferente al reclutamento ed allo status giuridico dei professori e dei ricercatori universitari.
Esercizio dell’autonomia
Nell'esercizio dell'autonomia di cui è portatrice, l'Università ben può stabilire – come nella fattispecie sottoposta all'esame del giudice amministrativo - di non recepire la preclusione contenuta nella normativa del 1938. Ciò in coerenza con una linea evolutiva che aspira a porre al centro delle delicate funzioni affidate agli atenei proprio gli studenti quali immediati destinatari della promozione del livello avanzato delle conoscenze, della qualificazione e della professionalizzazione; anche agevolate dalle più moderne modalità di svolgimento dei rapporti nel contesto universitario.
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