L’esercito di Papa Francesco: arriva il nuovo casco low cost in pvc
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Hanno giurato - nel Cortile di San Damaso in Vaticano -le 32 nuove guardie svizzere. A loro Papa Francesco ha rivolto un saluto speciale al termine del Regina Coeli in piazza San Pietro. «Un saluto speciale va alle nuove Guardie Svizzere, ai loro familiari e amici, nel giorno della festa di questo storico e benemerito Corpo. Un applauso a loro!». Il giuramento è avvenuto in una data storica: il 6 maggio si ricorda, infatti, l'eroica morte dei 147 soldati elvetici caduti in difesa di papa Clemente VII nel Sacco di Roma (1527). Tra le novità anche l'aumento del contingente da 110 a 135 unità del più piccolo esercito del mondo.
Maschi, cattolici e celibi
Qualche curiosità: per essere arruolati nelle file del più piccolo esercito del mondo bisogna essere maschi, cattolici praticanti, avere un’altezza non inferiore a 1,74 metri, avere nazionalità svizzera e possedere un diploma di maturità. I giovani, inoltre, devono avere fra i 18 e i 30 anni ed essere celibi. Il matrimonio è infatti ammesso nelle file dell’esercito di Francesco solo ai caporali e ai gradi superiori. Altra curiosità: nessuna delle 32 reclute ha giurato in lingua italiana: anche quella dall'italianissimo nome di Diego Esposito, proveniente proprio da Lucerna, ha giurato in tedesco. Il giovane, di mamma calabrese e papà napoletano, è nato a Lucerna, dove i genitori si sono conosiuti e sposati.
Il giuramento
«Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente - è la formula di rito del giuramento letto dal cappellano della Guardia, don Thomas Widmer - il Sommo Pontefice Francesco e i suoi legittimi successori, come pure di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, ove occorra, anche la vita per la loro difesa. Assumo del pari questi impegni riguardo al Sacro Collegio dei Cardinali per la durata della Sede vacante. Prometto inoltre al Capitano Comandante e agli altri miei Superiori rispetto, fedeltà e ubbidienza. Lo giuro. Che Iddio e i nostri Santi Patroni mi assistano». Poi ogni recluta, con la mano sinistra sulla bandiera della Guardia e la destra alzata con tre dita aperte, a simbolo della Trinità, ha confermato e giurato a gran voce: «Io ... giuro di osservare fedelmente, lealmente e onorevolmente tutto ciò che in questo momento mi è stato letto. Che Dio o i suoi santi mi assistano».
Casco low cost: non è più in ferro battuto ma in pvc
Il comandante Cristoph Graf ha reso noto che per le guardie svizzere è arrivato un casco nero d’ordinanza più moderno: non è più in ferro battuto e fatto a mano, ma in pvc e prodotto con una stampante in 3d. Costa la metà del tradizionale casco, è più leggero e ha inciso lo stemma papale di Giulio II, il pontefice che ha fondato la Guardia. Ora si cercano sponsor per coprire i costi: pur essendo più economico di quelli tradizionali, costa 880 euro).
Alla cerimonia altri prelati vaticani
Alla messa celebrata all'altare della Cattedra della basilica vaticana, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha detto che «la vostra missione è una testimonianza, è un martirio della pazienza e della fedeltà, nelle occupazioni quotidiane del servizio». Alla cerimonia erano presenti altri prelati vaticani, fra cui l'assessore della Segreteria di Stato monsignor Paolo Borgia, il prefetto della Casa Pontificia monsignor Georg Gaenswein. Le autorità svizzere sono state rappresentate dal presidente del Consiglio Nazionale, Dominique de Buman, da numerosi parlamentari federali e cantonali e dall'ambasciatore presso la Santa Sede, Pierre-Yves-Fux. A rappresentare la Chiesa elvetica, monsignor Charles Morerod, presidente della Conferenza episcopale.
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