L’estate che conobbi il Che
Il volume di Luigi Garlando, vincitore del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2017, è in edicola da sabato 9 maggio
di Sara Sesia
2' di lettura
“Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite: proprio per questo, diceva un filosofo: gli Dei ci hanno dato una lingua e due orecchie.“ Luigi Garlando, noto agli amanti dello sport come giornalista e ai bambini per la fortunata serie Gol!, pare abbia saputo cogliere l'insegnamento di Tullio De Mauro e dell'educazione linguistica democratica, scegliendo un lessico capace di essere al servizio del lettore. Aprendo il romanzo L'estate che conobbi il Che, accettiamo la sfida di accompagnare Cesare, il giovane protagonista, verso la consapevolezza che la vita è fatta di scelte e di piccoli, grandi atti rivoluzionari, per assaporarne poi l'implicito rischio. Ogni rivoluzione, quella di Cesare, del nonno-Riccardo, del papà tagliatore di teste e soprattuto quella tracciata da Ernesto “Che” Guevara, è un atto creativo.
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La storia inizia nell'estate dei Mondiali del 2014, con Cesare pronto a festeggiare il suo dodicesimo compleanno nella villa in Brianza in cui vive con il padre, amministratore delegato di un'azienda di arredamento, la madre chirurgo e la sorella fashion blogger. La famiglia vive vicinissima all'adorato nonno “il più abile poeta del legno apparso sulla terra, dopo San Giuseppe”, ma “i rapporti di nonno Riccardo con suo figlio, cioè mio padre, si erano guastati da tempo. Era l'unica ferita che mia madre non era riuscita a suturare”. E proprio qui, in questa ferita apparentemente insanabile, attraverso un dono e grazie alla forza della bellezza, si intreccia una storia nella storia, quella della rivoluzione del “Che”. Quando il nonno non si presenta alla festa, Cesare corre a cercarlo a casa, appena in tempo per vederlo trasportato su un'ambulanza e per notare il tatuaggio sulla sua spalla: un uomo con la barba e il cappello. Di chi sarà quel volto simile a Gesù? Tra ore passate in ospedale e operai in protesta per la vendita della fabbrica di cui il papà è amministratore delegato, Cesare imparerà dalle parole del nonno che “la rivoluzione si fa con le idee, non coi i fucili. Se hai una catena ai piedi puoi spezzarla e liberarti, ma se ti tengono nell'ignoranza non ti liberi mai”.
Luigi Garlando, L'estate che conobbi il Che, IlSole24ore editore, pagg. 178, €10,90 oltre al prezzo del quotidiano
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