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L’estate salvata dagli arrivi dall’estero ma il periodo clou dell’anno si chiuderà con un -1,4%

Una indagine Assoturismo segnala la flessione della clientela italiana. Permane uno scarso ottimismo per settembre

di Enrico Netti

(Calin Stan - stock.adobe.com)

2' di lettura

Le premesse erano quelle di una estate da record, la migliore di sempre. Alla fine l’estate 2023 verrà ricordata come quella salvata dai turisti stranieri. Secondo una indagine di Assoturismo - Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, tra giugno e agosto la flessione degli italiani è stata del 5,7% mentre gli arrivi da oltre confine segnano un +3,6%. A fine stagione il saldo del trimestre clou dell’anno turistico sarà di un -1,4% pernottamenti. Nell’asciutto linguaggio dei numeri il Cst stima 50,5 milioni di turisti registrati nelle strutture ricettive per complessivi 207 milioni di pernottamenti, tre milioni in meno sul 2022. Uno scivolone rispetto alle aspettative e tra le tante concause che hanno spinto alla rinuncia molti italiani ci sono gli aumenti delle rate dei mutui, i rincari a doppia cifra portati dall’inflazione del carrello della spesa, il caro carburante, il caro camere degli hotel senza dimenticare il caro voli e il caro ristoranti. Da parte sua Lino Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio, ricorda che tra luglio 2021 e luglio 2023 l’inflazione media per l’intera economia è stata del 14% ma nelle attività di ristorazione questo dato si è attestato all'11%. Sul tema degli scontrini gonfiati Stoppani ricorda che le scelte dei singoli esercenti non devono mettere in dubbio l’intera categoria.

Così la maggiore flessione delle presenze riguarda le località marine (-3,2%), quelle interne rurali e di collina (-3,1%). In controtendenza città e dei centri d’arte (+2,7%) mentre per i laghi e la montagna le stime indicano una sostanziale stabilità. In flessione anche l’offerta termale. «Per il mese di settembre non c’è ottimismo, anche se la situazione potrebbe migliorare - avverte Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti -. Bisogna supportare l’intera filiera dell'economia turistica, utilizzando le risorse del Pnrr per affrontare i problemi storici del nostro turismo, come per esempio il nodo infrastrutture, e intervenire per contrastare e ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici».

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I flussi turistici

Per le provenienze dall’estero, i mercati che hanno fatto registrare una crescita significativa risultano i francesi, olandesi, statunitensi e polacco. In leggero aumento anche gli arrivi provenienze dalla Repubblica Ceca, Belgio, Svizzera, Australia, Canada, Ungheria, Spagna e Regno Unito. Stabilità per i turisti provenienti da Brasile, Germania, Scandinavia, Corea del Sud e Israele. In calo indiani, austriaci, cinesi e giapponesi senza dimenticare «la mancanza del mercato russo e ucraino assenti ormai dall’inizio della guerra» conclude i presidente di Assoturismo.

In questo quadro gli italiani per cercare di rispettare il budget si sono sparpagliati tra le località di Francia, Grecia, la Croazia e una minoranza si è spinta alla scoperta dell’Albania, destinazione debuttante del 2023. La Spagna, tradizionale rivale del Belpaese sui mercati del Nord Europa, a luglio ha accolto oltre 10 milioni di turisti stranieri con un +11,4% sul 2022. Sostenuti gli arrivi dal Regno Unito, mercato che vale circa un quinto del totale pari a oltre due milioni di ospiti con un +7%, seguito da Francia, con 1,6 milioni (11% in più), e la Germania, con 1,1 milioni (4,8% in più). Gli arrivi dall’Italia vedono un +26% e le mete preferite sono quelle delle isole Baleari, la Catalogna e l’Andalusia.

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