L’export alimentare verso il Giappone cresce dell’80% grazie all’intesa con la Ue
Aumentano anche del 18% le esportazioni di prodotti agricoli
di E.Sg.
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Grazie all’accordo commerciale tra Ue e Giappone in vigore dal 1° febbraio scorso, l’export agroalimentare italiano è cresciuto dell’80 per cento.
Lo segnala Confagricoltura in base ai dati elaborati dall’Istituto per il commercio estero (Ice).
«Da febbraio ad agosto l’export di prodotti alimentari e bevande è ammontato a 1,12 miliardi di euro, con una crescita di quasi l'80% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Aumentano anche del 18% le esportazioni di prodotti agricoli. I dati dimostrano – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – che gli accordi commerciali bilaterali della Ue sono di fondamentale importanza per il sistema agroalimentare italiano, tenuto conto della perdurante stagnazione dei consumi interni».
Secondo i dati della Commissione europea il 34,4% dell'export agroalimentare Ue è destinato ai mercati dei Paesi con i quali sono state sottoscritte intese commerciali.
«L’accordo Ue-Giappone – si legge in una nota – prevede la progressiva eliminazione delle tariffe doganali sul 97% dei prodotti europei destinati al mercato nipponico. Per vini e spumanti, i dazi sono stati soppressi dalla data di entrata in vigore dell'accordo. Stando alle stime della Commissione europea, l’export agroalimentare dell’Unione, una volta completata la soppressione dei dazi, potrebbe aumentare di 36 miliardi».
Il Giappone si è impegnato a riconoscere e tutelare 219 prodotti agroalimentari della Ue, vini compresi, a indicazione geografica protetta (Igp). La lista, inoltre, può essere ampliata.
«Il riconoscimento e la tutela – indica Giansanti – riguarda 45 eccellenze italiane che coprono circa il 90% delle esportazioni totali di prodotti Igp».
L'accordo Ue- Giappone prevede anche la semplificazione delle procedure per l'importazione e lo sdoganamento dei prodotti in arrivo dagli Stati membri dell'Unione.
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