innovazione

L’hackathon Copernicus fa tappa a Vicenza

Un progetto su abitabilità e città

1' di lettura

Si è chiusa a Vicenza l’unica tappa italiana per 2020 del Copernicus, evento di respiro internazionale, che ha visto arrivare qui un centinaio tra ricercatori universitari, ingegneri, startupper, suddivisi in 11 squadre multidisciplinari. Oltre ai partecipanti provenienti da tutta Italia c’erano anche ragazzi statunitensi, inglesi, polacchi, ciprioti, portoghesi, greci, tedeschi, egiziani e russi, al lavoro su temi che includevano Cambiamento climatico e Protezione ambientale, Trasporti e mobilità sostenibile, Machine learning, Intelligenza artificiale (AI) ea Cyber security.

Dopo 36 ore di lavoro per dar vita a idee imprenditoriali innovative basate sull’utilizzo degli Open Data geo spaziali, è stato il progetto “S^3” realizzato da gruppo composto da Sara Mazzucato, Jacopo De Luca, Federico Bollotta, Sibilla Ferroni, Silvia Biandrate, Stefan Fishes (Germania) e Louis Morais (Portogallo) ad aggiudicarsi il primo posto del Copernicus Hackathon che si è svolto negli spazi del DIH (Digital Innovation Hub) di Confartigianato Vicenza. L’idea vincente - Smart Built Enviroment - ha usato i dati climatici rilevati da Copernicus per due scopi: comunicazione delle previsioni ai cittadini per restare in allerta e verificare la veridicità dei dati in una casistica universale e attivazione di smart devices.

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