ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùMostre

L'identità è un dilemma complesso e un gran bel passatempo

Da Fotografia europea a Reggio Emilia alle nuove Stanze della fotografia di Venezia: ricomincia la stagione degli eventi che meritano un piccolo viaggio. Per capire chi stiamo diventando.

di Cristina D'Antonio

You will never walk alone, a cura di The Archive of Public Protests

6' di lettura

Premiato come Photo Festival of the Year agli ultimi Lucie Awards di New York, Fotografia europea  torna a Reggio Emilia con un'edizione potenziata, la diciottesima, intitolata Europe matters: visioni di un’identità inquieta (fino all'11 giugno). Che cosa definisce il senso di un’appartenenza, nel solco di un diritto a una vita - migliore, più sostenibile, equa - aderente a una realtà in continuo mutamento, che si evolve malgrado i confini in cui si cerca di chiuderla? Con la direzione artistica di Tim Clark, curatore di Photo London Discovery e degli storici della Walter Guadagnini (direttore di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino) e Luce Lebart, la rassegna si diffonde con i suoi autori in diverse sedi: Chiostri di San Pietro, dove è allestito anche l'omaggio alla carriera di Sabine Weiss , Palazzo da Mosto, Chiostri di San Domenico, Palazzo dei Musei, Biblioteca Panizzi, Spazio Gerra, Collezione Maramotti e gli spazi del Circuito OFF.

Rafał Milach, Protesta delle donne contro le leggi anti-aborto, Varsavia, 202o. Courtesy The Archive of Public Protests

Tra le mostre ai Chiostri di San Pietro, c'è You will never walk alone: è uno dei progetti di The Archive of Public Protests , piattaforma polacca che nasce come contenitore dell'attivismo sociale, perché la mobilitazione di massa non resti lettera morta, ma memoria per il futuro a disposizione di ricercatori, artisti e movimenti di protesta. Il gruppo pubblica anche una rivista, Strike, disponibile anche a Reggio Emilia.

Loading...

 

 

Luigi Ghirri, Caserta, 1987 (© eredi Luigi Ghirri)

All'interno del Palazzo dei Musei, Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi (fino al 25 febbraio 2024 ), a cura di Ilaria Campioli, riflette sull'importanza dell'elemento naturale del nostro orizzonte. La parte centrale è dedicata alle opere di Luigi Ghirri, immagini scattate soprattutto in parchi e giardini fra il 1984 e il 1988. La sezione Giardini in Europa ripropone una selezione dalla collettiva realizzata alla fine degli anni ‘80 con la curatela di Luigi Ghirri e Giulio Bizzarri: tra gli autori, Olivo Barbieri e Mimmo Jodice.

 


 

Panamarenko, IIAHAMA, 1996. L'opera fa parte della collezione Ars Aevi

Palazzo da Mosto dedica invece i propri spazi alla collezione Ars Aevi , il museo di arte contemporanea creato in risposta alla guerra, durante l'assedio di Sarajevo del 1992. Un gesto di volontà collettiva - sostenuto dalle donazioni di artisti, curatori e istituzioni internazionali - per aiutare la città: in attesa di una sede definitiva, progettata da Renzo Piano, la raccolta ha una vetrina virtuale e una espositiva nella capitale della Bosnia-Erzegovina. A Reggio Emilia, con cui è gemellata, sono in mostra alcune delle opere ottenute grazie all'adesione dei musei europei, tra cui il Centro Pecci di Prato.

 

 

Stephan Lucka, The Feeling We Only Know, 2022. Courtesy Cascina Roma Fotografia

L'occhio degli autori del reportage del futuro a Cascina Roma Fotografia, a San Donato Milanese (fino al 4 giugno): torna il progetto realizzato da Progetto Immagine, già ideatore del Festival della fotografia etica di Lodi, con sei mostre a cura di Laura Covelli. Protagonisti altrettanti giovani, selezionati in seguito a una call internazionale. Sono loro i Nuovi sguardi del titolo della rassegna: Stephan Lucka (foto in alto) mostra cosa significhi “sentirsi” boy scout; Chiara Negrello ha vissuto con le donne pescatrici nel Delta del Po; Laure Andrillon racconta la genesi degli Harlem Honeys & Bears, squadra di colore over 60, nel Bronx, che ha scoperto il nuoto sincronizzato in tarda età; Mikkel Hørlyck ha seguito i migranti che affrontano la traversata dei Balcani; Ian Cheibub è in Brasile, a Carajàs, la più grande miniera di ferro a cielo aperto del mondo; Jana Mai ha vissuto con i gagauzi, i discendenti dei lupi della Repubblica Moldova.

 

Alessandra Chemollo, Palazzo Ducale, Scala dei giganti, 2022. Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia

La fotografia ha una nuova base a Venezia. Il percorso iniziato alla Casa dei Tre Oci prosegue infatti sull'isola di San Giorgio Maggiore, per iniziativa di Marsilio Arte e della Fondazione Giorgio Cini all'interno dello stesso istituto, nelle Sale del Convitto: qui si trovano Le stanze della fotografia, che saranno un centro internazionale di ricerca con laboratori, incontri, seminari, ma anche un luogo consacrato alle esposizioni. Ad inaugurare lo spazio, due eventi: la retrospettiva (fino al 6 agosto) di Ugo Mulas e la mostra Venezia alter mundus, dedicata all’architettura e alla città, con 60 fotografie di Alessandra Chemollo. Per Mulas, a 50 anni dalla sua morte, i curatori Denis Curti e Alberto Salvadori hanno riletto la sua opera attraverso 300 immagini, video e pubblicazioni.

 

 

Lisetta Carmi, Ezra Pound, 1966. Courtesy l'autrice e Martini & Ronchetti.

Lisetta Carmi. Suonare Forte, monografica a cura di Giovanni Battista Martini dedicata a Lisetta Carmi (fino all'8 ottobre), avvia La grande fotografia del Novecento, progetto triennale di mostre che si inaugura a Villa Bardini www.villabardini.it, a Firenze, grazie a un accordo tra Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo e a cura di Roberto Koch. A seguire, la mostra dedicata a Mimmo Jodice, a cura di Mario Martone, esposta prima alle Gallerie d’Italia di Torino (da giugno).

 

Helmut Newton, Era delle machine, Thierry Mugler, Vogue America. Monte Carlo, 1995. Courtesy Helmut Newton Foundation

Molti scatti inediti. 250 fotografie, riviste, documenti e video. Polaroid e contact sheet per seguire meglio il processo creativo. Helmut Newton. Legacy (Palazzo Reale, Milano, fino al 25 giugno) è l'ampia retrospettiva, voluta in occasione del centesimo anniversario della nascita del fotografo, ma posticipata a causa della pandemia, da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation. Dopo Palazzo Reale la mostra si sposterà in autunno a Roma, al Museo dell'Ara Pacis, e quindi a Venezia, presso Le Stanze della Fotografia.

 

 

Massimiliano Camellini, Synagogue, Ljubljana (ex edificio residenziale), 2019

A ribbon and a prayer. Da spazi laici a luoghi sacri è il progetto fotografico a lungo termine, e ancora in corso, di Massimiliano Camellini. A cura di Andrea Tinterri e Benedetta Incerti, allestito da Binario 49, a Reggio Emilia (fino all'11 giugno), racconta della trasformazione culturale e sociale di luoghi dedicati a lavoro, commercio e tempo libero in luoghi di culto: Camellini ha viaggiato ovunque in Europa e incontrato le comunità induiste e cattoliche, parte delle chiese evangeliche e pentecostali, fedeli all'Islam e al sikhismo, scintoiste e buddiste.

 

Freddy Mercury. Courtesy Peter Hince

Freddy Mercury e i Queen nelle fotografie del road manager della band, Peter Hince: dopo il libro, Queen unseen. La mia vita con il più grande gruppo rock del ventesimo secolo (Arcana), arriva la mostra, Queen Experience Peter Hince negli spazi dell'Archivio di Stato di Torino (fino al 16 luglio) con la curatela di Ono Arte. Hince era il responsabile di strumenti e soundcheck ai tempi di A Night at the Opera: da lì in poi, divenne l'ombra del gruppo. Oltre alle immagini ci sono diversi memorabilia: molti sono prestiti del collezionista Niccolò Chimenti.

 

Philippe Halsman, Marilyn Monroe, 1952. Courtesy Philippe Halsman/Magnum Photos

Photo&Food. Il cibo nelle fotografie Magnum dagli anni Quaranta a oggi, a cura di Walter Guadagnini in collaborazione con Costanza Vilizzi, è la mostra che nasce per il contesto che la ospita: E.ART.H., la art house che si estende al primo piano di Eataly, a Verona. Realizzata con l'agenzia Magnum, raccoglie 125 immagini di 29 fotografi in percorsi temporali e tematici: nella sezione Il cibo delle star si incontrano Marilyn Monroe e Ronald Reagan, Alfred Hitchcock e Muhammad Ali.

 

 

David Bailey, Mick Jagger, 1964. Foto Vogue, Courtesy Palazzo Grassi, ©Condé Nast

Chronorama. Tesori fotografici del 20° secolo è la mostra dell'anno di Palazzo Grassi, a Venezia (fino al 7 gennaio 2024): a cura di Matthieu Humery, consulente per la fotografia presso la Pinault Collection, presenta le acquisizioni dagli archivi Condé Nast, offerte per la prima volta, tutte assieme, al pubblico. Organizzate in un percorso cronologico, le 407 opere selezionate attraversano il Novecento: 150 gli autori che si sono misurati con la moda, il reportage, le nature morte, le prove documentaristiche. Per prepararsi alla visita c'è  Chronorama. Istantanee dal Novecento , il podcast di Ivan Carozzi prodotto da Chora Media. Tre puntate e un taglio narrativo deciso: l'autore ha scelto una manciata di immagini, le più significative secondo lui, per segnare i capisaldi di un secolo.

 

 

Yves Saint Laurent e Hazel per Égoïste, Parigi, 1978. Cortesy Helmut Newton Foundation

Alice Springs.Retrospective  è la mostra evento organizzata dalla Helmut Newton Foundation (dal 3 giugno al 19 novembre) per celebrare i 100 anni dalla nascita di June Newton, e cioè Alice Springs. Duecento le fotografie esposte al primo piano del Museum für Fotografie di Berlino: dai ritratti dei colleghi fotografi, tra cui Richard Avedon, Brassaï, Ralph Gibson e ovviamente Helmut Newton, a quelli delle celeb, da Audrey Hepburn a Yves Saint Laurent.

 

 

Gabriele Basilico, Beirut, 2003

Gabriele Basilico - Ritorni a Beirut_ Back to Beirut, a cura di Giovanna Calvenzi, è quasi un inedito per l'Italia: per la prima volta infatti vengono riunite in un solo luogo espositivo - le Sale d'Arte di Alessandria (via Machiavelli 13, dal 18 giugno al 1° ottobre) le quattro missioni fotografiche in Libano; nel 1991, 2003, 2008 e 2011. Nel primo viaggio, programmato dalla Fondazione Hariri per documentare una città straziata da quindici anni di guerra, Basilico aveva lavorato con René Burri, Raymond Depardon, Fouad Elkoury, Robert Frank e Josef Koudelka. Da lì, aveva creato un legame con il Paese che non si è mai spezzato.

Gabriele Basilico sarà protagonista di altri due appuntamenti dell'autunno milanese, alla Triennale e a Palazzo Reale.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...
Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti