L’imperdibile fascino misterioso di Elefsina
La sorprendente città degli antichi Riti misterici Eleusini ha presentato il suo ricco programma
di Stefano Biolchini
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ELEUSIS. Su un declivio appena raddolcito dalla macchia mediterranea una chiesetta in pietra volge l’abside su un precipizio: ha davanti un campanile leggero che, come una sagoma aguzza, divide il cielo soprastante. Di sotto si altalenano i resti consunti di uno dei luoghi più sacri dell’antichità: siamo a Elefsina e quelli davanti alla piana, che risalgono sulla collina e scavano la roccia in gradoni e avanzi di colonne e di templi, sono i ruderi dell’antica Eleusi.
Demetra
Qui è il santuario di Demetra e qui si celebravano i misterici riti “eleusini” e sempre qui, a distanza di decine secoli e di distruzione e asportazioni, il fascino del mito antico si effonde tra questi scheletri petrosi intatto come mai altrove. “Il sacro non si rivela una volta per tutte: Eleusi preserva sempre qualcosa per chi la rivisita” scriveva Lucio Anneo Seneca. E così l’onirico, che tutto qui pervade, tra le rovine quasi pietrifica le parole del filosofo stoico.
Telesterion e l’imperatore Adriano
E nella poesia del sogno, sembra quasi tra le pietre del Telesterion, di poter scorgere la sagoma illustre dell’imperatore Adriano, che qui si fece eccelso adepto. Questa è Elefsina , Capitale della cultura europea per il 2023. E mai scelta fu più giusta (le altre prescelte sono Timisoara e Veszprem) lo dico da subito, a scanso di dubbi. Perché qui, a visitarla, a percorrerne le strade e ad accarezzarne gli antichi levigati sassi, si coglie come in nessun luogo mai, l’incanto del mito che ha fatto grande la cultura occidentale.
Walter Benjamin
“I Greci avevano dei luoghi precisi attraverso i quali discendere nell’Ade. Tuttavia, uno stato di predisposizione interiore, è un Luogo in “sé e per sé” da cui è possibile inoltrarsi nel mondo dei morti. Questi sono i punti da cui emanano i sogni” scriveva Walter Benjamin. E come d’incanto, sulla via che vedeva sfilare le maestose processioni eleusine, poco prima del tempio dedicato a Sabina (moglie dell’imperatore filosofo, Adriano, 76 d.c. - 138 d.c.) sembra quasi di scorgerla sulla pietra su cui sedeva, la divina Demetra, infuriata e piangente, così colpita dal ratto dell’amatissima Persefone, da far soffrire con lei l’intera terra, con le messi distrutte e la carestia di contorno.
Ploutonion
Di fronte, l’antro con il Ploutonion che portava, attraverso un profondo pozzo, al regno di Ade.
Poche centinaia di metri, in una ascesa continuata e leggera, per racchiudere un onirico universo di miti: Eleusi è tutto questo, sempre che vi si possa comprendere l’incommensurabile fascino misterioso della sua unicità così pervasiva. Un unicum emozionale, a soli venti chilometri da Atene, per una cittadina di poco meno di 30 mila abitanti, che si specchia sul breve tratto di mare che la separa dall’epica Salamina.
Eschilo e l’archeologia industriale
Un concentrato d’arte antica e di storia quello della città il cui demo, nel 525 a.c, diede i natali a Eschilo, molto lontano dalle lustrate vie di Esch-sur-Alzette, capitale passata della cultura europea, e che pure con la città lussemburghese condivide il passato d’archeologia industriale, con le ciminiere svettanti a segnare l’orizzonte e i capannoni dismessi di un glorioso passato di cementifici, colorifici, manifatture ceramiche, saponifici, cantieri navali. E ancora, le luci - inquietanti e magiche al contempo - della più grande raffineria petrolifera greca che la illuminano di notte. Elefsina è tutto questo e molto altro. Non stupisca dunque che, abbandonati i fasti di una crescita industriale che è ormai solo un lontano ricordo, la città greca punti al proprio riscatto coniugando le sue due anime: quella archeologica e quella ex-industriale. E lo fa forte di un programma, dal titolo che si rifà al mito dei Misteri eleusini (come tali irrivelabili e punibii con la morte, condanna che - come ricorda la direttrice degli Scavi, Kalliopi Papageli - subì lo stesso Alcibiade per averli derisi, ndr) Mysteries of transition.
Michail Marmarinos
“Abbiamo lavorato proprio su quest’idea di mistero - mi spiega Michail Marmarinos, direttore artistico di Eleusis 2023 - che è poi la vera chance di questa città sconosciuta eppure così affascinante, che per molti anni è stata un centro di industria. Ed è una città che noi intendiamo migliorare e proporre per la sua connotazione anche spirituale, per un’esperienza unica, nel luogo da cui si entrava nel regno di Plutone”.
Romeo Castellucci
Particolarmente ricco il programma di Eleusi 2023 che prevede 465 produzioni, in 30 siti, con oltre 300 artisti e performers provenienti dagli oltre 20 paesi coinvolti. Concerti (tra gli altri quelli di Athens State Orchestra e degli Stereo Nova), spettacoli teatrali (tra cui la produzione di Romeo Castellucci Mystery 11 Ma), mostre fotografiche, danze, oltre alle tradizioni artigianali (l’olio d’oliva e i suoi derivati la fanno da padrone) e culinarie (con le trattorie locali di pesce che sono già una certezza), costituiscono il fulcro delle attività in cartellone nei recuperati spazi urbani ed extra urbani, oltre che, in aree naturali oggetto di interventi di bonifica ambientale. I residuati da archeologia industriale, di quella che fu l’epoca di un rilancio lontano di questa cittadina, ora vengono reinterpretati nel segno dell’integrazione e dell’accoglienza: dove prima si reclutavano immigrati e operai in cerca di lavoro, oggi si offre un nuovo modello di interazione e scambio culturale. Anche la ex stazione dei treni si è trasformata in luogo di incontro per giovani artisti della comunità Lgbt.
Il nuovo Museo archeologico
E su tutto, come recupero principe, è la ripresa degli scavi archeologici nell’area sacra con i resti greci e romani, oltre alla prossima inaugurazione del Museo archeologico (unico rimpianto di chi scrive, che non ha potuto visitarlo, poiché verrà aperto solo fra qualche mese) in una ex fabbrica di sapone. In questo spazio verranno raccolte le più importanti testimonianze provenienti dal sito dedicato a Demetra, che non a caso qui veniva celebrata, dal momento che la piana consentiva fin dall’antichità quei raccolti di grano altrove impossibili, e che la dea delle messi fece venir meno durante quelle che il mito descrive come succedersi di giornate di disperate ricerche della figlia Persefone, ormai entrata nel regno di Ade.
Le razzie inglesi per mano di Edward Daniel Clark
Celebrata sulle antiche vestigia del sesto secolo A.C. con nuovi templi e ville fatti erigere dagli imperatori Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, l’antica Eleusi conobbe il declino per mano dei Goti, che ne distrussero l’acropoli prima, e poi degli Ottomani, per risorgere ancora tra seconda metà dell’800 e ’900 come centro industriale, precocemente tramontato; offesa come Atene dalle terribili razzie dei predatori inglesi, per mano per primo di Edward Daniel Clark (che, tra le altre cose, le strappò la grande cariatide ora al Museo Fitzwilliam di Cambridge), la cittadina greca offre all’Europa, e al mondo intero, il suo carico di reminiscenze e vestigia con la gentilezza e inarrivabile cortesia, senza complessi di sorta, che solo popoli raffinati come questo possono ancora offrire.
Qui a Eleusi certamente le strade hanno buche non coperte, le case presentano facciate dimesse e non tutto è lustro, i non allineati viali alberati sono di limoni e di pini, ogni casa è diversa dall’altra in un disordine creativo stordente, eppur bello. Perché la poesia e il fascino che questa cittadina e i suoi abitanti, oltre alla sua meravigliosa acropoli, esercitano con ormai inaudita semplicità e candore, ha qualcosa di davvero ineguagliabile. Misterioso e rapente, per l’appunto. E pazienza per l’Europa delle grandi banche, delle tante imposizioni normative e degli stanchi rituali di Bruxelles e della Bce, con i suoi interventi punitivi che, per altro, qui in Grecia nessuno dimentica. La Storia, vivaddio, non si scrive soltanto a suon di euromonete, e il fascino del Mito non ha prezzo alcuno: bisogna venirci per assaporarlo!
Ecco, il 2023 è l’anno giusto per visitare la meravigliosa Eleusi, mitica porta verso il regno del passato, o anche solo per ritrovare la semplice poesia di un albero carico di limoni che si lasciano cadere sull’asfalto consunto che delimita la sua Acropoli.
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