L’indagine Federmeccanica

L’industria meccanica è tornata sui livelli pre-Covid

Nel primo semestre i volumi sono cresciuti del 29,9% sullo stesso periodo del 2020 e sono in linea con quelli del 2019.

di Giorgio Pogliotti

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

Il settore metalmeccanico ha recuperato i volumi di produzione pre-Covid. Nel trimestre aprile – giugno 2021, l'attività produttiva metalmeccanica è cresciuta del 2,1% rispetto al trimestre precedente. Il risultato arriva dopo il +1,3% segnato a gennaio-marzo. In termini tendenziali la crescita è addirittura del 47%, ma il confronto con il secondo trimestre 2020 è fortemente influenzato dai bassi livelli di produzione di aprile dello scorso anno, a causa dell'interruzione delle attività produttive per effetto del lockdown.

È questo il quadro che emerge nell'indagine congiunturale dell'industria metalmeccanica italiana realizzata da Federmeccanica - la federazione che associa 12mila imprese del settore che celebra il 50° dalla fondazione -, che evidenzia come complessivamente nel primo semestre dell'anno i volumi di produzione siano cresciuti del 29,9% rispetto allo stesso periodo del 2020 e risultino sostanzialmente in linea con i livelli del primo semestre del 2019 (-0,8%).

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Effetto ripresa domanda interna e interscambio mondiale

Questi risultati sono dovuti alla ripresa della domanda interna, e del commercio mondiale che ha prodotto ricadute positive sull'interscambio commerciale. In particolare nel primo semestre del 2021, le esportazioni metalmeccaniche sono cresciute del 31,3% (su livelli superiori, dunque, rispetto al +24,2% registrato per l'intera economia) e le importazioni del 35,7%. Nel confronto con il periodo pre-Covid, ovvero con il primo semestre del 2019, l'export metalmeccanico è del 5,2% superiore.

Nelle grandi imprese aumentata l'occupazione

Nello stesso periodo è diminuito anche il ricorso alla cassa integrazione e si è assistito ad un'inversione delle tendenze negative delle dinamiche occupazionali nelle imprese metalmeccaniche con oltre 500 dipendenti. A giugno i livelli occupazionali nelle grandi imprese del settore sono aumentati dell'1,2% rispetto a dicembre 2020.

Ripresa superiore a quella del resto d'Europa

Da notare che nell'Unione Europea, l'Italia che durante il lockdown aveva registrato i risultati peggiori si è prima riportata in linea con gli altri principali Paesi europei per poi collocarsi su livelli ben superiori. A giugno, i volumi di produzione metalmeccanica in Italia sono stati pari al 102,1% rispetto a quelli pre-Covid di gennaio 2020, in Germania si sono attestati all'89,8%, in Francia all'88,2% e in Spagna al 94,3%.

Incertezza per la pandemia e i rincari delle materie prime

Le aspettative delle imprese sono di ulteriori recuperi dell'attività produttiva, anche se vi sono ancora fattori di incertezza, legati all'evoluzione della pandemia e alla dinamica dei prezzi delle materie prime e alla loro disponibilità sul mercato.

L’indagine ha coinvolto le imprese del settore: la gran parte (93% rispetto al precedente il 84%) ha risentito del rincaro dei prezzi dei metalli e dei semilavorati in metallo utilizzati nei processi produttivi. Il 72% delle imprese ha dichiarato di avere difficoltà di approvvigionamento dei metalli e semilavorati, soprattutto per la loro scarsità sul mercato e un allungamento dei tempi di consegna.

Un quinto delle imprese rischia lo stop di attività

In questa situazione si rischia un'interruzione dell'attività produttiva secondo il 21% delle imprese intervistate (rispetto al precedente 14%) e il 64% delle imprese si attende che la tendenza rialzista dei prezzi possa durare nei prossimi mesi.

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