Il sondaggio

L’inflazione percepita vola al 6,4%. La guerra accelera il caro energia

L'89% degli intervistati ritiene che la crisi innescata dall'invasione russa sia destinata a condizionare i costi e il 70% si prepara a farvi fronte con una riduzione dei propri consumi

di Marco Mariani e Valentina Melis

Inflazione al top da 26 anni, l'energia traina la fiammata

3' di lettura

Le tensioni scatenate dalla guerra in Ucraina avranno un effetto duraturo sui prezzi. Ne sono convinti due italiani su tre. E quasi tutti condividono il timore che sui prezzi dell’energia possa scatenarsi un effetto paragonabile allo shock petrolifero degli anni 70. L’inflazione, poi, è percepita in questo momento al 6,4%, rispetto al livello ufficiale, registrato dall’Istat a gennaio, del 4,8% su base annua.

Sono queste le indicazioni del sondaggio «L’inflazione percepita in Italia», realizzato la scorsa settimana per Il Sole Ore del Lunedì da Noto Sondaggi, che ha rilevato anche, all’indomani dell’invasione russa in Ucraina, i timori degli italiani per le ripercussioni sui prezzi legate al difficile contesto internazionale.

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DALLE TENSIONI INTERNAZIONALI AL CAROVITA
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Se si confrontano i dati di febbraio con l’indagine analoga svolta negli ultimi giorni dell’anno scorso (si veda Il Sole 24 Ore del 27 dicembre 2021), si scopre che l’inflazione percepita è aumentata in soli due mesi di oltre un punto percentuale dal 5,3 al 6,4 per cento. Se il trend dovesse confermarsi, questo valore potrebbe crescere in maniera rilevante nei prossimi mesi.

L’impatto della guerra

Il 67% degli intervistati pensa che le tensioni determinate dalla guerra nell’Est Europa avranno un effetto duraturo, di almeno uno o due anni, sull’andamento dei prezzi. Solo per il 23% gli effetti saranno di minore durata.

L'INFLAZIONE PERCEPITA DAGLI ITALIANI
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L’86% ritiene molto o abbastanza probabile che possa generarsi una crisi nei prezzi dell’energia analoga a quella degli shock petroliferi negli anni 70. E l’89% pensa che la crisi in Ucraina farà crescere ulteriormente l’inflazione nei prossimi mesi.

Fin qui le impressioni legate agli eventi degli ultimi giorni. Dalle risposte al sondaggio emerge la percezione di un aumento dei prezzi che già era in corso da settimane, ben prima della crisi internazionale. La spinta derivava soprattutto dai rincari del costo dell’energia che in qualche modo anticipavano già proprio le tensioni di questi giorni.

Il termometro dei rincari

L’inflazione percepita dagli italiani a febbraio 2022 aumenta quasi per tutti i settori rispetto a dicembre 2021, esclusi i servizi sanitari e le spese per la salute che registrano un valore invariato (+5,5%).

L’aumento più consistente riguarda le spese legate all’abitazione, con un’inflazione percepita media del 16,6%, rispetto all’11,3% di dicembre. A incidere di più su questa voce sono i forti rincari percepiti nel costo dell’energia elettrica (+35,8%), del gas (+34,6%) e del gasolio per il riscaldamento (+26,4%). Aumenti attesi anche sugli affitti, con un tasso di inflazione percepito che passa dal 4,4% al 5,7 per cento.

Un altro settore nel quale, a detta degli italiani, i rincari compiono un balzo in avanti rispetto a due mesi fa è quello dei mezzi e servizi di trasporto: qui il tasso di inflazione percepito arriva al 9,6 per cento. Anche in questo caso pesa il costo dei carburanti.

Quanto agli alimentari, l’inflazione percepita supera l’11% per frutta e verdura di stagione, e arriva all’8,7% per riso, pasta e pane. Il tasso medio si attesta al 5,9%, in aumento di quasi un punto percentuale rispetto a dicembre.

Sulle contromisure adottate per far fronte ai rincari dell’energia, il 71% degli intervistati dichiara di essere intenzionato a ridurre i consumi. Il 35% sta verificando se cambiare gestore dell’elettricità e del gas o l’ha appena cambiato.

«È significativo - spiega Antonio Noto, commentando i risultati del sondaggio - che il tasso di inflazione percepito non sia così distante da quello reale, il che significa che le risposte non sono guidate dall’emotività. L’effetto negativo di una inflazione percepita elevata, però, può essere quello di una contrazione dei consumi e degli acquisti, soprattutto di beni voluttuari. Una tendenza già in atto, che potrebbe accentuarsi, sul fronte degli acquisti, con l’effetto combinato della guerra in Ucraina».

La corsa bonus edilizi

Un intervistato su quattro sta fruendo di bonus per la ristrutturazione o l’efficientamento energetico degli edifici. Di questi, il 52% utilizza il superbonus del 110 per cento.

L’indubbio successo degli incentivi fiscali, tuttavia, ha avuto come effetto collaterale quello di surriscaldare la domanda e, di conseguenza, i costi nell’edilizia. Non a caso questa parte degli intervistati dichiara nel 62% dei casi di aver riscontrato un aumento dei prezzi negli ultimi mesi.

L'indagine Noto Sondaggi
- Il sondaggio presentato in queste pagine «L'inflazione percepita in Italia (Febbraio 2022)» è stato realizzato per Il Sole Ore da Noto Sondaggi (www.notosondaggi.it)
- Il campione è di 2.000 intervistati su base nazionale, rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne
- I rispondenti: 95%
- Il periodo di rilevazione: le interviste sono state effettuate il 23-25 febbraio 2022
- Le modalità di somministrazione dei questionari: le interviste sono state effettuate con il sistema Cawi e con il sistema Tempo reale

Riproduzione riservata ©

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