Borse in calo con inflazione europea da record. Spread a 200, sale il greggio dopo l’accordo Ue
A maggio il carovita balza dell'8,1%. Focus sui prezzi anche negli Usa: Biden incontra Powell. L'intesa tra i leader europei per uno stop parziale all'import del petrolio russo sta spingendo i prezzi dell'oro nero
di Chiara Di Cristofaro
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La corsa dell'inflazione, che in Europa a maggio ha aggiornato i massimi storici, torna a suggerire prudenza agli investitori, che alleggeriscono le posizioni sull'azionario europeo dopo i rialzi dell'ultima settimana che le avevano portate sui massimi da un mese. Gli investitori a questo punto si chiedono se la Bce dovrà essere più aggressiva del previsto per contrastare la corsa dei prezzi. Ad alimentare le tensioni è anche il nuovo rialzo del prezzo del petrolio dopo l'accordo tra i leader continentali per lo stop al 90% delle importazioni dalla Russia quest'anno, con i prezzi che vanno così verso il sesto rialzo mensile consecutivo.
Le vendite colpiscono anche i titoli di Stato, con il conseguente rialzo dei rendimenti su tutte le principali scadenze: lo spread BTp-Bund è tornato così sui 200 punti base mentre il rendimento del decennale italiano è salito oltre il 3%. A Piazza Affari chiusura in calo per l'indice FTSE MIB . Nel resto del Vecchio Continente seduta in frenata anche per Francoforte (DAX 30), Parigi (CAC 40) e Madrid (IBEX 35). Il balzo di Unilever e i titoli delle materie prime sostengono invece Londra (FT-SE 100) e Amsterdam (AEX).
Wall Street in calo, focus su incontro Biden-Powell
Indici in calo anche a Wall Street, dopo i decisi guadagni della scorsa settimana (ieri i mercati sono rimasti chiusi per il Memorial Day). L'attenzione degli investitori resta sull'inflazione: il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, avrà un incontro con il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Fatto piuttosto inusuale, ma che si spiega con le preoccupazioni per la peggiore inflazione in 40 anni, che sta intaccando la ripresa economica e rischia di pesare sulle elezioni di metà mandato del prossimo novembre. All'incontro, sarà presente anche la segretaria al Tesoro, Janet Yellen. Durante questa settimana, le attenzioni saranno su una serie di trimestrali, a partire da quelle di Salesforce.com, Hewlett Packard Enterprise e Chewy, e su alcuni dati macroeconomici, a cominciare dal rapporto sull'occupazione di maggio, che sarà pubblicato venerdì, da cui ci si aspetta ancora una crescita solida.
A maggio galoppa l'inflazione europea: +8,1%
A maggio il tasso di inflazione annuale nell’area euro è balzato all’8,1% dopo 7,4% ad aprile, oltre le previsioni degli analisti. E’ la stima flash di Eurostat: il record mai registrato sulla base della serie storica che parte da gennaio 1997. L’energia è attesa avere il tasso di aumento più forte, 39,2% dopo 37,5% ad aprile. Seguono alimentari, alcol e tabacco +7,5% dopo 6,3%; beni industriali non energetici +4,2% dopo 3,8%; servizi +3,5% dopo +3,3%. Escludendo l’energia il tasso di inflazione è del 4,6%; escludendo anche i beni alimentari non processati al 4,4%; escludendo energia, alimentari, alcol e tabacco 3,8%.
A Milano corre Tim, bene Eni e Bper. Giù Ferrari
Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, gli acquisti premiano Telecom Italia mentre il mercato studia le valutazioni degli asset che confluiranno nella rete unica. Nel settore oil spicca Eni in scia ai rialzi del greggio dopo l'accordo tra i leader europei per lo stop (parziale) alle importazioni del petrolio russo. In rialzo anche Banca Pop Er che ormai vede avvicinarsi l'integrazione con Bca Carige e tra le utility Terna. Sul fronte opposto, deboli invece Exor, Nexi e Ferrari.
Si rafforza il dollaro. Stop Ue a greggio russo, Brent a 123 dlr
Sul mercato dei cambi, l'euro ritraccia e torna sulla soglia di 1,072 contro il biglietto verde da quota 1,0785 della vigilia. Corre il petrolio con il Wti a 116 dollari al barile e il Brent oltre i 123 dollari. Sulle quotazioni del greggio influisce la notizia che entro fine anno circa il 90% delle importazioni di petrolio russo sarà bloccato. È questo, infatti, il risultato dell’accordo sulle sanzioni raggiunto dai capi di Stato e di governo della Ue. Per lo stop all’import di petrolio sono previste eccezioni: il bando riguarda il petrolio trasportato via mare (circa due terzi delle importazioni totali). Per il greggio via oleodotto c’è una «eccezione temporanea»: quanto durerà non si sa. Il Consiglio «tornerà prima possibile sulla questione», è scritto nelle conclusioni del vertice Ue.
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