L’inganno della percezione nel libro multiplo di Chiara Dynys
ll volume pubblicato da Skira in edizione di 500 a cura di Giorgio Verzotti raccoglie la produzione dell'artista suddividendola in macro-temi
di Silvia Anna Barrilà
3' di lettura
Viene presentato oggi a Milano al Museo Poldi Pezzoli un volume edito da Skira dedicato a Chiara Dynys (1958) a cura di Giorgio Verzotti, “un'opera a quattro mani” la definisce il critico, “non è né una monografia, né un libro d'artista. Un multiplo sulla specularità negata, in cui il libro è quasi come se fosse un commento”. Il volume, infatti, in edizione di 500, in vendita ad un prezzo di 120 euro, è contenuto all'interno di una teca in plexiglas con fondo riflettente studiata dall'artista, che inganna la percezione di chi lo guarda e fa riferimento ad una delle serie più apprezzate dell'artista, “Look at You”.
L'aspetto critico
L'opera diventa l'emblema di tutto il suo lavoro sulla difficoltà di percepire il reale oggi da parte di un soggetto totalmente immerso in un regime massificante e falsificante che non permette di distinguere l'esperienza reale” così Verzotti. “La difficoltà di orientarci nel reale deriva dal fatto che i segnali che ci bombardano sono contradditori. Ma non si parla di impossibilità, bensì di difficoltà. Infatti, quello di Chiara Dynys non è un lavoro pessimista, ma ottimista, in cui grazie all'arte e alla ricerca della bellezza riusciamo a recuperare il senso”. All'interno del volume il lavoro di Chiara Dynys è stato suddiviso in quattro aree tematiche: “Spazio-luce”, cioè lo spazio determinato dalla luce; “Nord-Sud”, con gli interventi di geopolitica dell'artista; “Fabula”, che fa riferimento alla capacità di raccontare e dare impostazione narrativa a certi lavori; “Duale”, sull'ambiguità della percezione del reale. “Chiara Dynys è un'artista di cui si è detto che non ha uno stile, perché ha spesso cambiato tecniche e linguaggi, però c'è un filo conduttore che abbiamo spiegato individuando questi quattro temi”.
Il mercato
Oltre ai linguaggi, Chiara Dynys ha cambiato anche numerose gallerie. Dopo aver lavorato negli anni con Monica De Cardenas, Fumagalli, Cortesi e altre, oggi l'artista lavora con Luca Tommasi Arte Contemporanea a Milano e Casamadre a Napoli, la galleria aperta dall'ex-direttore del Madre Eduardo Cicelyn. “La prima personale in galleria risale al 2015 ed è stata Poisoned Flowers - ha raccontato Luca Tommasi, - a cui è seguita una seconda personale nel 2019. È un’artista molto sofisticata e il suo mercato non è di massa, ma raffinato ed elitario. Anche perché non lavora con un mezzo come la pittura, bensì realizza opere installative, che richiedono spazi museali. Comunque ha esposto in musei e fondazioni importanti e il suo mercato è maturo. Nonostante lavori con materiali freddi – continua il gallerista – come vetro, metalli, plexiglas, plastiche, rimane comunque un'artista con un calore, con cromatismi accesi e numerosi riferimenti figurativi, ad esempio attraverso l'uso della fotografia”.
Il suo price range è molto ampio perché può andare da 1.500-2.000 euro per piccoli multipli, fino a centinaia di migliaia di euro per opere site specific, a seconda della grandezza e dei materiali. “I «Poisoned Flowers» sono stati molto apprezzati: sono cornici in metacrilato colorate con all'interno fotografie di fiori in lenticolare che appaiono e scompaiono, come fossero avvelenati dalla società e dalla natura. Un'altra opera che ha avuto grande successo, mostrata anche al Macro di Roma, sono gli «Enlighting Books», libri illuminati che rappresentano i libri guida nella vita di ognuno di noi” conclude Tommasi. Ora questo libro d’artista mette un punto ferma nella percezione dell’opera della Dynys.
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