L’intelligenza artificiale apre nuove possibilità per creazioni sostenibili
Il generative design apre nuove possibilità creative, riduce i costi di acquisto e trasporto dei materiali e lo sfruttamento di risorse naturali
di Claudia La Via
3' di lettura
Oggi l’industria ceramica vive una sfida senza precedenti: far convivere creatività e sostenibilità dei processi produttivi. Un compito non semplice per un settore chiamato a innovare continuamente per rispondere alle richieste del mercato e alle nuove esigenze abitative, con un occhio al design e uno all’ambiente. Ed è qui che la tecnologia sta provando a tendere la mano al settore, grazie all’intelligenza artificiale (AI) e al “generative design”: l’applicazione dell’intelligenza artificiale, infatti, non solo apre nuove possibilità creative, ma consente anche di ridurre i costi di acquisto e trasporto dei materiali e lo sfruttamento delle risorse naturali.
Quest’anno alla quarantesima edizione del Cersaie cominciano a crescere gli esempi in mostra, alcuni semplici esercizi di stile, altri, prodotti già commercializzabili. Tra le aziende che hanno iniziato a sperimentare sul campo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale c’è per esempio il gruppo Bardelli che, grazie a una partnership con Digital Design, studio di design del Modenese, e a una collaborazione con il laboratorio AImageLab dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha sviluppato un sistema generativo per la realizzazione di immagini digitali per la stampa su superfici, creando un brevetto. Da questo connubio è nata Clayborn, una collezione per pavimenti ottenuta grazie a “modelli generativi” di intelligenza artificiale, in grado di creare da zero nuove immagini basandosi su un’analisi e scansione di diverse pietre, marmi e argille naturali: il risultato è un grès porcellanato, caratterizzato da una superficie tridimensionale e che ne garantisce proprietà antiscivolo. «Abbiamo scansionato e rilevato digitalmente marmi, pietre, cementi e terracotta per creare la base di elementi utili all’elaboratore grafico AI», precisa Gianmaria Bardelli, amministratore delegato, insieme al fratello Gianandrea, del gruppo, sottolineando come però l’apporto umano sia stato imprescindibile. L’obiettivo, spiegano i fratelli, è sfruttare le capacità grafica dell’algoritmo per iniziare a generare nuove grafiche e nuove texture da stampare sulla ceramica per ottenere risultati estetici sempre più in linea con le tendenze del mercato. Dal punto di vista tecnico-produttivo i vantaggi e le potenzialità sono enormi: «È possibile generare un numero infinito di grafiche pronte per la stampa in linea industriale e ottenere interi lotti in cui ogni piastrella è sempre diversa dall’altra. Inoltre, durante la fase di ricerca e di progettazione, l’AI può aiutare il designer a velocizzare il processo realizzativo della grafica incrementando drasticamente la produttività e la creatività», sottolinea Gianandrea Bardelli.
Anche Cerdisa Ricchetti, insieme a Tecnografica, ha portato avanti un primo esperimento creativo con l’AI creando Fluids, una linea di superfici ceramiche che richiama il movimento fluido dei cristalli liquidi. «Volevamo presentare qualcosa di insolito e creativo, e con Fluids abbiamo inaugurato una nuova linea di prodotti denominata Experiments», spiega Stefano Storchi, marketing manager del gruppo Cerdisa Ricchetti. Ma per il gruppo è molto più di un esperimento. «Vogliamo continuare a fare prodotti di qualità, essere altamente commercializzabili ma al tempo stesso competitivi e riconoscibili sul mercato. E in quest’ottica intendiamo commercializzare subito soluzioni come Fluids», precisa Storchi, spiegando come sia già in cantiere anche una seconda collezione che segue la logica della “natura sintetica” grazie all’aiuto dell’AI. «Si chiama “Pearls” e rappresenta un altro elemento, l’aria». Per l’azienda l’obiettivo finale è utilizzare l’Ai per provare a generare qualcosa di nuovo, di originale: prodotti dove l’estetica gioca un ruolo chiave e si arricchisce di mille sfumature grazie al supporto dell’Intelligenza artificiale, ma in cui anche la componente creativa umana resta un elemento chiave.
Sul futuro dell’intelligenza artificiale nel settore ceramico, tutto dipenderà dalle richieste del mercato, ma sicuramente, confermano le aziende che già hanno iniziato a sperimentare, i grandi formati e gli ambienti a uso commerciale potrebbero essere le prime vetrine di questa nuova era del design.
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