L'intelligenza artificiale tra ricchezza e conoscenza
L'intelligenza artificiale (IA) vista come Vishnu con alla sua destra la dea della ricchezza, Lakshmi, e alla sua sinistra la dea della conoscenza, Saraswati.
di Piero Formica
3' di lettura
L'intelligenza artificiale (IA) vista come Vishnu con alla sua destra la dea della ricchezza, Lakshmi, e alla sua sinistra la dea della conoscenza, Saraswati. Vishnu è l’essere supremo che crea, protegge e trasforma l’universo. Lo stesso farà l'IA e, in caso affermativo, rivolgerà la sua attenzione più alla dea Lakshmi e meno alla dea Saraswati? Gli esiti sin qui disuguaglianze, a dimostrazione che gli esseri umani detestano l'uguaglianza nelle possibilità di accesso alle molteplici attività come la natura abborrisce il vuoto. Sostenuta dal denaro sempre più convogliato verso le mani di pochi, la mentalità progressista muove il mondo, fa andare sempre avanti.
Già nel 2018 il McKinsey Global Institute stimava in 13 trilioni di dollari la produzione aggiuntiva dovuta all'IA entro il 2030, con conseguente aumento del PIL mondiale di circa l'1.2%. Questo risultato discenderebbe dalla sostituzione del lavoro con l’automazione e dai prossimi balzi dell’innovazione. La crescente complessità dei software ed i costi in ripida ascesa da affrontare per alimentare la potenza di calcolo necessaria all'IA alzano barriere all'ingresso tali che la svolta tecnologica porta alla concentrazione del mercato. Se ne avvantaggiano una manciata di imprese dominanti nell'impiego di algoritmi di apprendimento profondo come il GPT-4 di OpenAI per realizzare nuovi prodotti e servizi. Le startup non riescono a scalfire il potere delle Big Tech. Per sopravvivere, esse non possono fare a meno di firmare contratti con i detentori dei grandi insiemi di dati, della potenza di calcolo per elaborarli, delle competenze ed esperienze per mettere a punto i sistemi di IA. Né la ricerca accademica pare essere in grado di intervenire per orientare l'IA verso l'interesse pubblico. I ricercatori più qualificati sono attratti dalle Big Tech la cui influenza sulle pubblicazioni accademiche è sempre più avvertita.
Altre stime prospettano lo sconvolgimento del mercato del lavoro. Su Project Syndicate del 10 Aprile 2023, l'economista Diane Coyle riporta che la Goldman Sachs prevede l'automatizzazione di 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno a seguito degli ultimi progressi dell'IA. In Europa e negli Stati Uniti, una colossale onda di automazione dovuta all'IA si abbatterebbe su due terzi dei lavoratori. Costoro, poi, subiscono l'erosione delle libertà individuali prodotta dal controllo automatizzato che si può estendere anche ai cittadini. Il caso più evidente è il “sistema di credito sociale” della Cina, uno strumento ufficialmente predisposto per migliorare la trasparenza che di fatto è un mezzo di controllo sociale dei comportamenti di ogni persona nel Paese. Si invade la privacy tracciando e misurando con la precisione dovuta ad enormi quantità di dati e alla matematica applicata ciò che le persone fanno senza chiedersi il perché del comportamento umano che richiede attenzione verso l’ontologia, la linguistica, la psicologia e la sociologia.
Per scongiurare un futuro siffatto, si deve dar voce alla dea della conoscenza, e ascoltarla. Saraswati pretende che tutti possano avere accesso agli strumenti tecnologici rivoluzionari. Se la chiave della trasformazione socio-economica e culturale chiude la porta al lavoro degli umani, allora va aperta la porta all'apprendimento creativo che fa indossare ai lavoratori l'abito mentale degli ‘ideazionari'. Costoro traducono le idee in azione, concependo modi rivoluzionari di progettare e operare per fornire prodotti e servizi e vedere il mondo. La loro è un’esperienza umana vivibile, collettiva, co-creativa (trasferiscono i pensieri da una mente all’altra), costruttiva e transdisciplinare. Gli ideazionari arricchiscono la cultura dell’intuizione e dell’immaginazione, dell’empatia verso la società e il pianeta. Educano i giovani a farsi guidare dal bene e incorporare la comunicazione nell’azione attraverso la visione, la progettazione dell’esperienza vissuta, i modelli mentali e le metafore significative. Spetta agli studiosi farsi carico criticamente di questa visione, affinché le nuove generazioni possano frequentare aule e laboratori di ricerca sul modello della Bottega rinascimentale. Lì gli allievi erano co-creatori rivoluzionari piuttosto che meri esecutori di compiti assegnati dall’alto.
Nel territorio della conoscenza che non ha confini gli ideazionari interagisco con l'IA. L'evoluzione del cambiamento climatico comporta previsioni più informate rese possibili dall'IA. Per ridurre le emissioni di carbonio nell'atmosfera, l'IA interviene nella transizione da un’economia basata sul carbonio a un’economia a zero emissioni. L'IA viene impiegata nella progettazione e produzione di materiali molto leggeri e resistenti da utilizzare nella costruzione di grandi mulini a vento per sfruttare l'energia eolica. La cura delle malattie mentali esige immaginazione, intuizione ed empatia proprie degli esseri umani. L'IA non ha la comprensione interiore degli esseri umani, ma può individuare i problemi psichiatrici analizzando le cartelle cliniche dei pazienti.
È Saraswati, la dea della conoscenza, che selezionando ciò che è utile da un fiume di informazioni e plasmando gli Ideazionari dà un'immagine dell'IA affatto diversa da Golem, l'automa di argilla in forma di mostruosa figura umana a servizio di Lakshmi.
piero.formica@gmail.com
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