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L'Italia celebra l'anno di borghi

di Francesca Pace

(PH Borghi più belli d'Italia)

2' di lettura

Il 2017, in Italia, sarà l'Anno dei Borghi. L'iniziativa, promossa dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, intende proseguire il sostegno alla promozione del turismo slow, già intrapreso con l' Anno dei Cammini , appena concluso. Quello dei centri minori è, infatti, un patrimonio straordinario di storia, arte, cultura e tradizioni che merita di essere tutelato e, anche, valorizzato. Per questo, il Ministero sta mettendo a punto una mappa interattiva per consultare e far conoscere, anche a livello internazionale, questi piccoli gioielli, mete ideali per un viaggio alternativo alle destinazioni più note.

Dal nord al sud della Penisola, si contano oltre 1000 borghi di cui alcuni si distinguono, più di altri, per la qualità architettonica, la ricchezza culturale materiale e immateriale, la valorizzazione e la promozione turistica del proprio patrimonio.
Piccole realtà che, ogni anno, vengono valutate, certificate e riunite da diversi enti impegnati nella tutela del territorio e del paesaggio. Come il Club I borghi più belli d'Italia , che da 15 anni è impegnata nel recupero, nella valorizzazione e nel mantenimento di queste eccellenze italiane. Ad oggi, sono 268 i borghi che si sono distinti per la ricchezza del proprio patrimonio, di cui 19 entrati di diritto in quanto Patrimonio dell'Umanità e 16 ammessi lo scorso anno.

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Sono uno diverso dall'altro, ciascuno con una storia da raccontare. Come Gardone Riviera (BS), una delle prime località di villeggiatura del Garda, lanciata nel 1879 dal tedesco Luigi Wimmer che qui aprì una piccola pensione diventata, oggi, il Grand Hotel di Gardone. La sua fama la fece diventare il luogo preferito di vari artisti, tra cui Gabriele D'Annunzio che fece costruire il Vittoriale sule rive del lago.
n Toscana, a sud del Monte Amiata, merita una visita Santa Fiore (GR), l'antico dominio dei conti Aldobrandeschi e citato da Dante nel VI canto del Purgatorio come famoso centro della resistenza ghibellina che, diviso in tre terzieri, affascina per i suoi vicoli caratteristici che salgono sul colle roccioso. Oppure ancora, a Pico (FR) in Lazio, un borgo fortificato dominato dal Castello ai piedi del quale si apre il centro storico medievale caratterizzato da chiese e scalinate.

Naturalmente il progetto, presentato anche in un video , vuole essere anche un segnale di sostegno e incoraggiamento per le aree e i borghi colpiti dal sisma, situati in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e per i quali s’intende intervenire per far rivivere questi territori a partire dalla cultura.
I borghi sono, infatti, anche una grande risorsa turistica e offrono occasioni per scoprire i moltissimi luoghi insoliti della Penisola, durante le vacanze o anche vicino a casa, per una gita fuori porta.

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