L’Italia come un unico resort: nasce la “Borsa” per specialisti nei viaggio di lusso
di Sara Magro
4' di lettura
Prima “Borsa” dedicata agli agenti dei viaggi di lusso a Firenze dove, dal 12 al 16 marzo, debutterà Duco Travel Summit (http://www.ducotravelsummit.com/), appuntamento per fare incontrare il meglio dell’offerta italiana con agenti e consulenti di viaggio provenienti da Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Australia.
L'idea è semplice e anche “naturale”, considerando che l’Italia è la destinazione top per diversi mercati - tra i più facoltosi - grazie a diversi fattori come la sicurezza, il clima, il passato monumentale, i paesaggi e, soprattutto, all’altissimo livello di ospitalità e servizi.
All’ultima edizione di Iltm (https://www.iltm.com/), il forum del turismo di lusso di Cannes, il network di agenzie di viaggi di lusso Virtuoso (https://www.virtuoso.com) ha presentato l’ annuale Luxe Report delle cinque destinazioni top per il 2018, e l’Italia è al primo posto. Dopo il boom dell’estate scorsa, viene spontaneo pensare che l’Italia sia destinata a diventare in sé un resort di lusso che, dalle Alpi al Mediterraneo, offre alcune delle esperienze più raffinate e gradite al mondo. Diventa quindi necessario selezionare i migliori alberghi, ville in affitto, specialisti del territorio (Dmc) e presentarli ai consulenti dei viaggi di lusso. È proprio questa la mission di Duco i cui appuntamenti si svolgono in tre location d’eccezione: Four Seasons, St Regis e Belmond Villa Michele.
Alla regia c’è Carolina Perez, figlia di Teresa Perez, che possiede la più importante agenzia di viaggio brasiliana (http://www.teresaperez.com.br/). Dopo 16 anni di esperienza nell’attività di famiglia, nel 2009 Carolina ha fondato la Travelweek di Sao Paulo, che in poco tempo è diventata la più importante fiera del turismo brasiliano, tant’è che nel 2013 fu acquisita nel portfolio di appuntamenti internazionali di Iltm.
Pur avendo viaggiato in tutto il mondo, Carolina ha sempre avuto una predilezione per l’Italia, di cui riconosce le enormi potenzialità. Nel 2016 ha iniziato a parlare con alcuni albergatori italiani per scoprire se erano maturi i tempi per un evento sul Paese. Tra i primi, ha contattato il Mandarin Oriental di Milano. «Nel settembre 2016, Carolina è venuta a trovarci, ed era ancora indecisa. Le abbiamo offerto il nostro supporto e da lì, hotel dopo hotel, agenzia dopo agenzia hanno aderito al progetto, e l’evento ha preso il volo, con l’appoggio degli albergatori di Firenze e del sindaco di Dario Nardella che ha messo a disposizione il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio per l’inaugurazione» racconta Luca Finardi, general manager del Mandarin, convinto sostenitore del networking e della valorizzazione del territorio per accrescere il proprio valore a livello internazionale.
L’Italia vanta un contesto favorevole che andrebbe ottimizzato. L’eccellenza nell’ospitalità è ancora migliorabile: stando al report di Reag, i cinque stelle sono 428, pari a 1,3% del totale, mentre i quattro stelle di livello vanno cercati davvero con il lanternino. E a Duco, chi vuole distinguersi ha trovato un luogo per entrare d’ufficio nell’eccellenza. Oltre alle strutture di catena, come Four Seasons, Belmond, The Luxury Collection di Starwood, e di associazioni come Leading Hotels of the World, Preferred Hotels e Relais & Chateaux, hanno aderito anche cinque stelle indipendenti come la Fiermontina di Lecce, Castello del Nero in Toscana, il Sereno sul Lago di Como e alcuni quattro stelle che per servizi ed esperienze rientrano a pieno titolo nella categoria lusso (anche per il prezzo ovviamente), come Su Gologone nell’entroterra sardo, Ciasa Salares sulle Dolomiti, o il Grand Hotel Miramare sulla strada per Portofino.
Espongono anche società che affittano ville e una quindicina di Destination Management Company (Dmc), ovvero agenzie sul territorio che organizzano la logistica, e sono in un certo senso “specialisti dell’Italia” che informano, consigliano e aggiornano i consulenti che vendono i viaggi agli appassionati del nostro Belpaese.
«È un’iniziativa importante. L’Italia, nonostante tutto, rappresenta nell’immaginario mondiale un luogo unico e ricco di sorprese. Ogni regione è una piccola nazione», osserva Federico Bianconi, proprietario di Palazzo Seneca, piccolo Relais & Chateaux con ristorante stellato a Norcia. «Abbiamo aderito a Duco perché è una vetrina del lusso, a cui non si può mancare soprattutto quando oltre all’ospitalità si propongono esperienze speciali e uniche. Noi per esempio ospiteremo alcuni agenti un paio di giorni prima della fiera per far vivere in diretta la nostra Umbria. È un investimento importante (9500 € per lo spazio singolo e circa la metà per uno condiviso, ndr), ma ne vale la pena», conclude Bianconi.
Duco è il primo evento dedicato al “Best of Italy”, ma probabilmente non resterà l’unico, anche perché i partecipanti di questa prima edizione sono gli stessi che frequentano Cannes, il Pure di Marrakech e Traveller Made. Restano però altri 300 cinque stelle e chissà quanti quattro stelle da far conoscere agli agenti internazionali, non solo di lingua inglese ma anche cinese e araba. Invitarli qui è un modo straordinario per far provare in prima persona cosa significa un soggiorno in Italia.
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