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L'azione visibile della Chiesa cattolica è un'opera corale di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose. Una miscela necessaria per condividere sforzi ed offrire conforto e sostegno ai più fragili, consentendo a migliaia di persone in difficoltà di stringere una mano amica.
Tutto questo è possibile anche grazie ad una semplice firma nella dichiarazione dei redditi: un segno che si trasforma in migliaia di progetti che fanno la differenza per tanti.
Come è accaduto, ad esempio, nella tempesta dell'emergenza economica causata dalla pandemia. Una crisi che si è innestata nel tessuto sociale, generando nuove forme di povertà: lo testimoniano i dati di Caritas Italiana - un'elaborazione basata sulle informazioni fornite dalle 218 Caritas diocesane presenti sul territorio nazionale - che hanno registrato, nel corso del 2020, circa 1,9 milioni di persone sostenute e supportate dalla Chiesa cattolica.
Un numero che ha svelato l'estrema fragilità di fasce di popolazione prima escluse dai tradizionali sistemi di assistenza: poco meno della metà (44%) dei soggetti aiutati rientra infatti nella categoria dei cosiddetti “nuovi poveri”, persone che si sono rivolte al circuito Caritas per la prima volta, e di questi circa un terzo ha continuato a fare ricorso ai servizi degli organismi pastorali della carità anche nell'anno successivo, testimoniando il profondo radicamento della crisi. Povertà inedite che si aggregano a quelle già consolidate e che assieme testimoniano un percorso di grande difficoltà che non si è arrestato nemmeno nel 2021 (+7,6% di persone assistite rispetto all'anno precedente). “La maggior parte delle persone non ha una visione concreta di cosa significhi avere bisogno, mentre, - spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni - chi è in difficoltà necessita di un aiuto immediato. Nell'Italia di oggi credo che, se non ci fosse la Chiesa con la sua rete solidale e il lavoro straordinario svolto da migliaia di volontari, ci sarebbe un vuoto enorme”.Scorrendo progetti, numeri e volti sul sito 8xmille.it si nota che gli aiuti della Chiesa cattolica si concretizzano in tante realtà territoriali, espressioni di una dimensione solidaristica e di fratellanza propria delle comunità cristiane. A Palermo la mensa San Carlo, attiva dal 2004 nel cuore del centro storico, è un'opera segno della Caritas diocesana di Palermo. Destinata a chi è in povertà estrema, per la maggior parte disoccupati, migranti, senza fissa dimora, ma anche a tutte quelle persone rimaste stritolate nella morsa della pandemia a causa dell'indeterminatezza di una situazione occupazionale precaria o sommersa, è operativa in concomitanza con un servizio di aiuti e pasti a domicilio per i più vulnerabili e gli anziani soli. Dalle firme, nel quinquennio 2015-21, sono arrivati 644 mila euro che hanno permesso di offrire un servizio stabile di mensa sociale con un regime ottimale di funzionamento che si attesta sui 110 pasti giornalieri.
I risultati complessivi di questo grande sforzo solidaristico sono notevoli: 40mila pasti caldi serviti in un anno, 7 mila famiglie seguite dalla rete Caritas e dalle associazioni per un totale di circa 22mila persone.
Numeri che, dopo una prima fase di emergenza, sono lievitati a 15mila famiglie e 45.500 persone (tre quarti in città e il resto nelle zone limitrofe). Dal profondo Sud alla via Emilia cambiano i volti e le mani ma non la sostanza che emerge da coloro che operano esercitando la medesima creatività nella solidarietà predicata da Papa Francesco. A Reggio Emilia, in via Ferrari Bonini, la comunità dei Frati Cappuccini ha trasformato un Museo in una casa d'accoglienza per ospitare persone in emergenza abitativa.
È la Locanda San Francesco, inaugurata il 19 novembre 2017, in occasione della prima Giornata mondiale dei Poveri voluta proprio dal Santo Padre, e finanziata con i fondi dell'8xmille alla Chiesa cattolica.
Un bellissimo esempio di condominio solidale che viene gestito dalla Caritas reggiana.
Al posto delle sale espositive adesso ci sono dieci confortevoli alloggi, per un totale di 30 posti letto, che accolgono famiglie intere, mentre i singoli sono ospitati in camere con bagno con l'uso della cucina condivisa. Per tutti vale l'idea della temporaneità: l'alloggio è solo un passaggio in un momento complicato, anche per tentare di riemergere dalla marginalità.
Le persone che risiedono in Locanda rappresentano uno spaccato delle varie emergenze che affliggono la società italiana e che sono state amplificate dalla pandemia: ci sono famiglie rovinate dal gioco d'azzardo, altre sfrattate perché senza più redditi da lavoro.
La firma dell'8xmille alla Chiesa cattolica non costa nulla al cittadino ma ha la straordinaria facoltà di moltiplicare le mani e i luoghi della solidarietà e permette che l'aiuto, come testimoniano le storie di Palermo e di Reggio Emilia, non sia mai fine a se stesso, ma passi dall'ascolto e dalla condivisione della sofferenza, consentendo, a partire dalla riflessione e dall'impegno, una nuova speranza di vita.
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