l Museo Ferrari si amplia, ma la nuova “Dino” resta una chimera
di Ilaria Vesentini
2' di lettura
La nascita di una nuova “Dino” Ferrari, che potrebbe portare le vendite del Cavallino Rampante da 8mila a 10mila vetture «è un discorso un po' delicato, nessuna decisione è presa e non so se la prenderemo, c’è molto da fare». Con queste parole l’ad di Fca e presidente e ad di Ferrari, Sergio Marchionne, ha smorzato domande e curiosità che hanno fatto da sottofondo al taglio del nastro del rinnovato Museo Ferrari di Maranello: 600 metri quadrati in più di spazi (oltre a uno spazio funzionale per eventi) che portano a 4.100 mq il tempo dove ripercorrere i 70 anni di storia di bolidi e monoposto e godersi le due nuove mostre inaugurate ieri, “Under the skin” e “Rosso infinito”. Premesse per battere anche quest’anno il record di visitatori del 2016: 344mila biglietti staccati a Maranello, altri 66mila al Mef di Modena.
«Quanto al Suv - aggiunge Marchionne - non lo so. Credo che la cosa importante sia portare risultati economici, rispettando la tradizione, in maniera da non distruggere il marchio e il Dna della Ferrari che è importante. C’è una grandissima storia qua dentro, bisogna farla evolvere ma non si può violentare la storia». E sul possibile ingresso della Rossa in Formula E, il manager italo-canadese ha risposto che potrebbero andarci Maserati o Alfa, non Ferrari. Niente chiacchiere, dunque, perché c’è molto da lavorare per vincere il Mondiale, anche se il buon avvio, con Vettel in testa alla classifica piloti con 104 punti e Raikkonen quarto con 49, lascia ben sperare: «La squadra è veramente brava - commenta Marchionne - in scuderia finalmente abbiamo dei ragazzi puntati nella direzione giusta e che stanno lavorando bene, i piloti ci sono, la macchina c’è, quindi...».
Per celebrare il 70° anniversario del Cavallino rampante la casa di Maranello propone un inedito percorso attraverso gli stili, le tecnologie e l’ingegneria del genio Enzo Ferrari e delle sue creature, nella mostra “Under the skin” realizzata in collaborazione con il Design Museum di Londra, dove l’esibizione si trasferirà poi in novembre. Fino a fine anno, inoltre, sarà possibile ammirare nella mostra “Rosso infinito” alcune delle vetture più esclusive uscite da Maranello, dalla 500 F2 con cui Alberto Ascari vinse il primo titolo mondiale piloti nel 1952 alla F2004, la Ferrari che ha vinto più GP nella storia, dalla famiglia delle GT 250 alla recenti serie limitate come LaFerrari FXX K.
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