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L'oro tocca quota 2.000 dollari l’oncia spinto dai timori per le banche

Corsa al bene rifugio in reazione alle sempre maggiori preoccupazioni per il settore bancario dopo l'acquisizione a prezzi stracciati del Credit Suisse da parte di Ubs

di Giuliana Licini

(Atelier W. - Fotolia)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - L’oro brilla più che mai sui mercati, in reazione alle sempre maggiori preoccupazioni per il settore bancario dopo l'acquisizione a prezzi stracciati del Credit Suisse da parte di Ubs. Il metallo giallo nella mattinata ha superato la soglia simbolica dei 2.000 dollari l'oncia, tornando a rivestire in pieno il suo valore di bene rifugio, mentre i titoli della principali banche europee perdono in Borsa per i timori di una reazione a catena dopo il collasso del Cs. Dopo essere salito fino a 2.009,73 dollari, a metà mattinata l’oro è in rialzo dello 0,3% a 1.995 dollari. Dal fallimento dell'americana Silicon Valley Bank (Svb) dieci giorni fa, il prezzo dell'oro sul mercato finanziario è salito di quasi il 9%. Il metallo in precedenza ha superato la soglia dei 2.000 dollari solo due volte: nell'agosto 2020, nel pieno della crisi per la pandemia di Covid-19 e nel marzo 2022, nelle settimane immediatamente successive all’invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Sullo sfondo delle preoccupazioni per le banche, gli analisti commentano le prospettive per l’oro. Fitch Solutions ha aumentato il suo prezzo medio per l'anno a 1.950 dollari l'oncia da 1.850 dollari, spiegando che le nuove turbolenze hanno innescato una corsa alla sicurezza per gli investitori che temono la recessione. "Riteniamo che l'aumento dell'instabilità finanziaria globale probabilmente spingerà i prezzi dell'oro verso il suo massimo storico di 2.075 dollari l'oncia nelle prossime settimane", ha detto Fitch in una nota, pur aggiungendo che c'è una resistenza significativa intorno a quel livello di riflesso al rafforzamento del dollaro che equivale a un vento contrario per l'oro. Gli analisti della Commonwealth Bank of Australia ricordano che durante la crisi finanziaria del 2008, l'oro è inizialmente salito quando Lehman Brothers è crollata, mentre il dollaro si è indebolito. Ma – aggiungono - "non ci è voluto molto prima che il dollaro Usa iniziasse a salire in modo aggressivo” e “alla fine il rialzo della valuta ha pesato sull'oro".

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