L’orto urbano connesso e smart di The House Farmer
Primi 100 pezzi entro la prossima primavera, poi la via dell’e-commerce
di Sara Deganello
2' di lettura
Un vaso connesso e smart per coltivare insalata e pomodori in città. È quello che produrrà The House Farmer, una start up milanese nata durante il lockdown che ora ha ricevuto un nuovo finanziamento da 250mila euro a valle dell’assegnazione del bando Disegni 2022: vanno ad aggiungersi ai circa 300mila di capitale iniziale e partecipazione a vari bandi. Serviranno per produrre, la primavera prossima, i primi 100 vasi sviluppati, progettati e brevettati internamente, insieme a una piattaforma digitale proprietaria che permetterà di controllare da remoto i vasi e di metterli in rete tra loro. Se questa prima parte del piano si concluderà positivamente, il passo successivo sarà quello di aprire un e-commerce per la commercializzazione alla fine dell’anno prossimo, appoggiandosi all’agenzia di comunicazione Brandband da cui il progetto trae origine.
«Il lockdown ci ha permesso di capire quanto ci sarebbe stato bisogno di un nuovo concetto di orticoltura metropolitana che portasse ad avere in casa o sul balcone un orto», spiega Guido Parazzoli, ad di The House Farmer, nonché di Brandband e Mediaticamente. Il tutto con il potenziamento della tecnologia. Il prodotto che la start up porterà sul mercato non è solo un vaso, una fioriera modulare con le ruote per gli spostamenti, con un serbatoio interno – una calza in cui percola l’acqua – che garantisce un’autonomia idrica di 20 giorni. Soprattutto, è un contenitore connesso, con funzioni domotiche.
Jocondo, questo il nome commerciale scelto, ha infatti un micro-controllore realizzato ad hoc con connessioni bluetooth, wi-fi e LoRa (long range, tecnologia di telecomunicazione a lungo raggio). «In particolare abbiamo sviluppato un algoritmo basato su LoRa che permette una comunicazione tra vaso e vaso. E in caso di mancata connessione, il vaso cerca di utilizzarne un altro come ponte: questa caratteristica permette di gestire il vaso in punti dove internet non prende a condizione che si trovi tra i 3 e i 15 km da un altro Jocondo. Fondamentale in particolare nel BtoB», aggiunge Parazzoli.
La piattaforma web a cui è collegato, tramite app, abilita il controllo di Jocondo a distanza. Oltre che dare accesso a una serie di consigli per l’agricoltore domestico. I sensori per temperatura, umidità, qualità dell’aria (PM 2.5), luce ambientale, percentuale di batteria (a cui si può collegare eventualmente un pannello solare), livello d’acqua rimanente, PH inviano informazioni sulle colture, dalla semina alla fase vegetativa alla raccolta, che richiedono azioni conseguenti. «In futuro potremo integrare una AI per valutare lo stato di salute delle piante e consigliare così in maniera più puntuale il nostro “house farmer”», specifica ancora Parazzoli.
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