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La 24 Ore di Le Mans, cento anni di storie, di vittorie e di grandi piloti

Rispetto all’altra iconica gara americana, la 500 miglia di Indianapolis, la velocità pura non è l’obiettivo più importante. Nella gara francese, infatti, conta e molto anche l’affidabilità.

di Corrado Canali

3' di lettura

La 24 Ore di Le Mans è la gara di durata un solo giorno, ma per molti vale una carriera. C’è chi l'ha vinta 9 volte e chi l’ha persa all’ultimo giro. Ad assicurarla è chi percorre più giri nell’arco di 24 ore, ma soprattutto chi riesce a portare la vettura intatta sotto la bandiera a scacchi. Velocità, talento, forma fisica, lucidità mentale e anche un pò di fortuna, sono le caratteristiche che deve aver un team vincente alla Le Mans, una squadra di tre piloti in grado di guidare al meglio l’auto per 24 ore, notte inclusa, senza commettere errori e sperare che l’auto regga.

La 24 Ore di Le Mans, un secolo di gare dopo è sempre cult

Da sempre si disputa sul celebre Circuit de la Sarthe. La prima edizione della 24 Ore di Le Mans risale addirittura al 1923, si svolse il 26 e 27 maggio e a vincerla furono André Legache e da Renè Léonad con la vettura Chenard & Walker Sport. A quel tempo il circuito misurava 17 km e il team vincitore percorse 128 giri alla media di 92 kmh. Gli anni successivi furono un dominio prima di Bentley e poi di Alfa Romeo, poi l’edizione del 1936 venne cancellata per motivi economici, mentre la seconda guerra mondiale pose fine alla Le Mans per diversi anni.

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(Photo Thomas Fenetre / DPPI)

La 24 Ore di Le Mans, tanti gli incidenti soprattutto in passato

Di incidenti alla Le Mans ce ne sono state molti, ma quello più famoso è risale sicuramente al 1955: la Mercedes 300 SRL di Pierre Levegh finì fra la folla dopo un contatto con Lance Macklin scatenando una catastrofe: Levegh e 83 spettatori morirono e altre 120 rimasero feriti. Fino al 1969 la gara iniziava coi piloti che attraversavano la pista a piedi per poi salire a bordo. Dal 1970 per questioni di sicurezza la procedura fu eliminata. Resta famosa la scenetta datata 1969 di Jacky Ickx: il pilota attraversò lentamente la pista per mostrare i rischi della manovra.

La 24 Ore di Le Mans, la storica rivalità fra Ford e Ferrari

Il ritorno della Ferrari dopo 50 anni ha fatto subito pensare ai celebri duelli in pista. Se oggi la Casa di Maranello ha nel mirino la Toyota, negli anni sessanta ci fu la grande sfida fra le rosse e la Ford. Nel 1963 Henry Ford II decise di puntare sulle corse. Per farlo tentò di comprarsi la Ferrari offrendo 10 milioni di dollari, ma Enzo Ferrari rifiutò. Allora Ford decise di indirizzare quell’investimento all'ingegneria del brand per garantirsi una sorta di rivincita. La Ford GT40 riuscì nell’impresa di vincere la 24 Ore di Le Mans del 1966 ai danni dell'avversaria Ferrari.

La 24 Ore di Le Mans, fra i piloti anche star del cinema

Dal 1949, invece, è un appuntamento fisso del mese di giugno, con le Ferrari ch sono stare grandi protagoniste di quegli anni. Dall’avvio del Campionato del mondo sport-prototipi nel 1952 furono tanti i campioni che si alternavano tra la F.1 e la gare di durata, tra cui la Le Mans: Phill Hill, Juan Manuel Fangio, Stirling Moss e Mike Hawthorn. Oltre a star del cinema come Steve McQuenn Paul Newman che ha preso parte ad una sola 24 Ore, nel 1979, all’età di 54 anni sfiorando la vittoria. E ancora Jean-Louis Trintignant, o più di recente Patrick Dempsey.

La 24 Ore di Le Mans, Tom Kristensen ne ha vinte ben 9

Fino al 1969 erano solo due piloti ad alterarsi per 24 ore, dal 1970 fu introdotto il terzo pilota. All'inizio del decennio successivo ci fu il trionfo di Porsche, il primo di una lunga serie: il brand ha il record di successi alla Le Mans: 18. Una di queste, quella del 1997, fu vinta con al volante Tom Kristensen, Mr Le Mans soprannominato coì per averne vinte 9, di cui 6 di fila, molte delle quali con l'amico Dindo Capello. Il secondo che ne ha vinte di più è stato Jacky Ickx che ne ha portate a casa tre in meno. La sequenza storica fu di Audi: dal 2000 al 2005 sei vittorie di fila. 

La 24 Ore di Le Mans, i cambiamenti regolamentari fino ad oggi

Nel tempo sono stati tanti i cambiamenti regolamentari che hanno portato molti costruttori ad abbandonare la gara. E’ il caso di Audi che dopo aver dominato la scena grazie alla scelta di introdurre il motore diesel, ha pagato a caro prezzo lo scandalo del dieselgate. Vita dura anche per Peugeot la prima ad annunciare il diesel ma che fu beffata proprio dall’Audi la prima vincere col gasolio. E poi le sofferenze di Toyota per riuscire a vincere la Le Mans: la prima giapponese ad assicurarsela è stata Mazda. Le 5 vittorie di fila negli ultimi cinque anni l’hanno ripagata.

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