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La Bank of England lascia i tassi invariati al 5,25%

In precedenza la Boe aveva aumentato i tassi per 14 volte consecutive per tenere a freno l’inflazione. La decisione lascia pensare che il ciclo di aumento dei tassi possa aver raggiunto il picco

di Nicol Degli Innocenti

La sede principale della Banca d’Inghilterra (BoE) a Londra, Gran Bretagna (foto Reuters/Smiejkowska)

3' di lettura

Pausa: la Banca d'Inghilterra ha deciso di seguire l'esempio della Fed invece di seguire le orme della Bce. La BoE ha annunciato oggi che i tassi d'interesse resteranno invariati al 5,25 per cento. È la prima pausa di riflessione dal novembre 2021, dopo quattordici rialzi consecutivi scattati nel dicembre 2021, quando i tassi erano allo 0,1 per cento.

Sull’inflazione buone notizie inaspettate

La decisione è stata presa dopo i dati inaspettatamente positivi sull'inflazione resi noti ieri dall'Ufficio nazionale di Statistica (Ons). L'inflazione è scesa al 6,7% in agosto dal 6,8% di luglio, un calo imprevisto che porta il tasso al livello più basso da 18 mesi a questa parte. Anche l'inflazione core, che esclude elementi volatili come cibo, alcol e e prezzi energia, è calata dal 6,9% in luglio al 6,2% in agosto. Nonostante i segnali positivi, l'inflazione britannica resta comunque oltre tre volte l'obiettivo del 2% previsto dal mandato della BoE.

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L'Ocse questa settimana ha detto che sarà la più alta tra i Paesi del G7, con una media del 7,2% nel 2023. “L'inflazione è scesa molto negli ultimi mesi e riteniamo che continuerà a calare -, ha detto il governatore Andrew Bailey -. Ma non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo assicurarci che l'inflazione torni normale e quindi continueremo a prendere le decisioni giuste per arrivare a quell'obiettivo”. La BoE non esclude quindi di dover tornare ad aumentare i tassi in futuro.

Decisione non unanime

L'incertezza sulla decisione di oggi è durata fino al momento dell'annuncio della Monetary Policy Committee. Economisti e analisti infatti erano divisi, con una metà convinti che la Banca avrebbe deciso di fare una pausa visto il calo dell'inflazione e l'altra metà invece che l'Mpc avrebbe optato per un ulteriore aumento, forse l'ultimo della serie, visto l'incremento dei prezzi del petrolio che potrebbe portare a una nuova fiammata inflazionistica. Oltre al timore di un balzo di diesel e benzina, la BoE ha anche espresso preoccupazione per l'aumento degli stipendi, saliti dell'8,1% nel settore privato nell'ultimo anno. La decisione non è stata unanime: cinque membri della Mpc, tra cui il governatore e il chief economist, hanno optato per una pausa, ma quattro avrebbero voluto aumentare i tassi di un quarto di punto.

Recessione ancora in agguato

La Banca ha anche preso in considerazione l'impatto del brusco aumento dei tassi , che sta pesando su un'economia già debole. Un numero sempre maggiore di persone non è in grado di pagare le rate del mutuo e i prezzi degli immobili sono scesi ai ritmi più rapidi dai tempi della grande crisi finanziaria del 2008. L'economia britannica resta sull'orlo della recessione, che molti economisti considerano inevitabile dopo la contrazione nelle prime settimane del terzo trimestre. L'aria di crisi pesa anche sulla politica, con i Conservatori al potere molto indietro nei sondaggi di opinione in vista di elezioni che dovranno tenersi l'anno prossimo.

Il calo dell'inflazione è uno dei pochi dati positivi. Si sta avvicinando al livello del 5% che il premier Rishi Sunak aveva promesso di raggiungere entro la fine dell'anno.
“La nostra strategia per combattere l'inflazione sta funzionando, punto e basta -, ha dichiarato il cancelliere dello Scacchiere, Jeremy Hunt -. Ma è ancora troppo alta, e per questo dobbiamo mantenere la rotta per arrivare a dimezzarla per ridurre il peso sulle famiglie e sulle imprese e proseguire sulla via verso una crescita elevata e sostenibile”.


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