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La Banca di Credito di Cherasco corre grazie ai crediti legati al Superbonus al 110% per il settore edilizio.
«Il nostro impegno nasce un paio di anni fa, a ridosso dell’avvio della normativa che dava la possibilità agli istituti di acquistare questo genere di crediti – spiega Danilo Rivoira, vice direttore della Bcc – allora abbiamo scelto un advisor e abbiamo costruito questo processo finalizzato ad avere la certificazione».
L’istituto di credito cooperativo con 26 filiali nelle province di Cuneo, Torino e Genova nel 2022 ha raccolto crediti per circa 110 milioni, oltre 4 volte al capacità fiscale della stessa Bcc, toccando un record a livello regionale.
«A fine 2021 avevamo già in pancia circa l’80% dei crediti acquistabili rispetto alla nostra capacità fiscale compresa tra i 35 e i 40 milioni – spiega Rivoira – e grazie al processo avviato per la certificazione dei crediti, abbiamo scelto di andare sul mercato secondario alla ricerca di controparti interessate a riacquistarli». Questo passaggio ha dato nuovo slancio al business anzitutto all’interno del Gruppo di cui Banca di Credito Cooperativo di Cherasco fa parte, Cassa Centrale Banca, per poi arrivare a controparti assicurative o bancarie.
La normativa antifrode ha reso più complesso il processo ma l’espansione è andata avanti. «Nell’arco del 2022 – aggiunge Rivoira – abbiamo ceduto crediti per circa 65 milioni e questo per noi è importante perché ci ha permesso di dare continuità alle richieste della nostra clientela, sia privati che imprese, in un momento in cui l’intero sistema di era praticamente bloccato».
Il passo successivo è stato quello di passare cedere crediti acquisiti ad una grande impresa del territorio, cliente dell’istituto di credito, per circa 40 milioni di euro. Per poi evolvere ancora ed entrare in un’operazione finanziaria inedita in Italia: la prima cessione di crediti di imposta legati all’Ecobonus che coinvolge un ente pubblico, la Provincia di Treviso.
Grandi istituti di credito a cominciare da Banca Intesa hanno fatto operazioni di questo genere. Il punto per la Bcc di Cherasco, come evidenzia Rivoira, è la dimensione dei crediti rispetto al giro d’affari della banca stessa. «Come banca con l’operazione chiusa con l’azienda, nostro cliente storico, abbiamo di fatto raddoppiato la capacità fiscale della banca, potenziando la capacità di rispondere alle esigenze del territorio».
La chiave che spiega la velocità di questa crescita sta nel lavoro fatto per certificare i crediti, a garanzia della qualità di questi ultimi. «Essere riusciti a mettere a punto anche un modello di cessione dei crediti ad un ente locale – aggiunge Rivoira – rappresenta una opportunità perché ci da la possibilità di cedere crediti decennali e apre a scenari finanziari nuovi».
Attenzione dunque al business ma anche scelta strategica per sostenere territorio e aziende clienti, questo ha spinto la crescita del canale dei crediti acquisiti e ceduti dalla Bcc di Cherasco che conta 160 dipendenti tra Piemonte e Liguria e che si lascia alle spalle un 2022, il sessantesimo di attività per la banca, con una buona performance.
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