La Bce accelera sulla Strategy Review e apre ai pareri del mercato
Pubblicate per la prima volta le aspettative sulle prossime mosse di politica monetaria, espresse da analisti, economisti, strategist e traders delle 29 più grandi banche globali ed europee
di Isabella Bufacchi
I punti chiave
3' di lettura
Colpo di acceleratore sulla Strategy Review: i vertici della Banca centrale europea si riuniscono oggi e domani - per la prima volta dal primo lockdown - in una località segreta nella periferia di Francoforte, in zona Taunus, per discutere della Revisione strategica: ridefinire o affinare gli obiettivi della politica monetaria (la definizione della stabilità dei prezzi, dell’inflazione) ed esplorare nuove aree come il cambiamento climatico e nuovi strumenti come l’euro digitale. Il cammino della Review ha subito un brusco rallentamento, a causa della pandemia. Ma i tempi stringono: non è escluso infatti che i membri del Consiglio direttivo giungano già in questo fine settimana alla conclusione che le modalità di smantellamento del Pepp ed eventuali modifiche a cascata del programma di acquisti App e delle TLTRO III dovranno avvenire all’interno del quadro di decisioni prese nell’ambito della Revisione strategica.
La natura straordinaria del Pepp
Il capo economista Philip Lane ha abbassato le aspettative sull’avvio della discussione sul Pepp a settembre, mentre il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha sottolineato in un’intervista ad Handelsblatt la natura straordinaria del Pepp come programma puramente pandemico, che dovrà terminare con la pandemia, senza innescare sovrapposizioni o travasi con gli acquisti dell’App.
Il mercato prevede il rialzo dei tassi
Intanto la Bce ha pubblicato per la prima volta le aspettative del mercato sulle prossime mosse di politica monetaria, espresse da analisti, economisti, strategist e traders delle 29 più grandi banche globali ed europee. Il mercato prevede che la Bce alzerà i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale nel maggio-giugno 2024, e che questo primo rialzo dal luglio 2011 sarà di 10 centesimi. Il tasso delle deposit facilities resterà all’attuale livello -0,50% fino alla seconda metà del 2024, mentre il primo rialzo del tasso delle operazioni di rifinanziamento principali, uno dei tre tassi di riferimento della Bce, MRO arriverà nel quarto trimestre del 2024, da 0,00% a 0,10%.
Il questionario
Il questionario è ampio e spazia da Pepp, App, Tltro, Peltro, tassi, forward guidance a crescita, disoccupazione e inflazione nell’area dell’euro. La Survey of Monetary Analysts è stata pubblicata per la prima volta dalla Bce: il sondaggio (per l’Italia partecipano gli esperti di Intesa SanPaolo, Mediobanca e Unicredit) è stato effettuato tra il 25 e il 28 maggio sulla base della riunione del Consiglio direttivo del 22 aprile. Ed è stato consegnato ai membri del Governing Council per la riunione del 10 giugno.
Il lower bound delle deposit facilities (il limite inferiore dei tassi sotto il quale i costi sono superiori ai benefici) è visto in area -0,80%. La maggioranza degli intervistati (62,5%) non si aspetta una modifica del two tier system, il sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve in eccesso. Il 66,7% non prevede modifiche alla forward guidance. Il rimanente 33,3% prevede una modifica della forward guidance prevalentemente nel marzo 2023. La mediana vede la fine degli acquisti netti dell’App nel dicembre 2023.
Eurosistema, picco dei titoli a inizio 2024
Il reinvestimento totale dei titoli scaduti e rimborsati nel portafoglio App durerà 8 trimestri dopo il primo rialzo dei tassi. Per il mercato, valore della mediana, il portafoglio congiunto App e Pepp dei titoli detenuti dall’Eurosistema toccherà il picco di 3.798 miliardi nel primo trimestre 2024. In quanto al Pepp, il mercato si aspetta – valore della mediana – utilizzo pari a 1.792 miliardi per il marzo 2022. Improbabile invece un aumento della dotazione del Pepp: e semmai di soli 125 miliardi.
L’opinione prevalente sul mercato è che gli acquisti Pepp finiranno nel marzo 2022, come indicato dalla forward guidance nella dichiarazione introduttiva. Una minoranza ritiene che possa arrivare fino al giugno 2022. E si attende che il reinvestimento dei titoli in scadenza e rimborsati nel portafoglio Pepp venga portato avanti come indicato nella dichiarazione introduttiva, fino al dicembre 2023: ma una minoranza degli intervistati si spinge fino al marzo 2025. Il 63,6% non si aspetta modifiche alla forward guidance del Pepp. Sull'ultima operazione mirata TLTROIII, la posizione mediana degli intervistati nel sondaggio aveva previsto un’assegnazione pari a 50 miliardi, meno della metà di quanto assegnato (109 miliardi).
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