La Bce sbaglia o non sbaglia? Nel dubbio, quanto ci manca il Draghi governatore
Infuria il dibattito sull’Eurotower: Patuelli e Crosetto attaccano, Monti «difende». Di sicuro, con Super Mario a Franco forte dormiremmo in una botte di ferro
di Giancarlo Mazzuca
2' di lettura
Se in passato avevamo avuto nostalgia di Draghi alla guida della Bce quando era capace di drastici interventi nei momenti di maggiore difficoltà (è il caso del «whatever it takes» per aiutare i Paesi più in difficoltà), a maggior ragione avremmo oggi più che mai bisogno a Francoforte di Super Mario in cerca di un’occupazione dopo aver lasciato Palazzo Chigi. E il fatto che si sente la sua mancanza è puntualmente confermato dalle ultime polemiche tra coloro che chiedono all’ultima inquilina dell’Eurotower, la francese Christine Lagarde di procedere con molta prudenza su possibili nuovi aumenti dei tassi e quelli che continuano invece a sostenere che la Banca centrale europea non deve essere assolutamente condizionata nelle sue decisioni.
La scorsa settimana è stata particolarmente significativa sul dibattito in corso. Ad accendere le polveri era stato, martedì scorso, con un’ampia intervista al Sole, il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che aveva sottolineato come un nuovo ritocco verso l’alto dei tassi avrebbe avuto un effetto-boomerang soprattutto in Italia che, in questo momento, si conferma l'anello debole del Vecchio Continente. Anche se resta ai massimi dal 1985, l'inflazione comincia, in effetti, a rallentare anche nel Belpaese (in dicembre +11,6% su base annua, due decimali in meno rispetto a novembre) e, se questo <trend> dovesse essere confermato, bisognerebbe procedere con molta prudenza anche perché già lo scorso anno la Bce si era mossa con troppa fretta come ammise la stessa presidente. Così, al di là degli interventi dei politici che sono scesi in campo sull'argomento (è il caso del ministro della Difesa Guido Crosetto che ha «sparato» a zero contro la Bce), molti analisti si sono allineati alla posizione del «numero uno» di Assobancaria e hanno invitato Francoforte a procedere con i piedi di piombo.
Ma non tutti sono, però, sulla stessa linea del presidente dell’Abi. È il caso di Mario Monti che, in una intervista, ha definito «sbagliati» gli attacchi alla Bce perché, ha sostenuto, l’Eurotower non può essere in alcun modo condizionabile. A questo punto, se il senatore in loden avesse davvero ragione, ci sarebbero due domande da fargli: 1) Che ci stanno a fare i Paesi membri se non possono neppure esprimere il proprio parere? 2) Proprio per evitare ulteriori discussioni sulle prossime mosse della Lagarde, non sarebbe il caso di auspicare, quando sarà possibile, un ritorno a Francoforte di un disoccupato di lusso come Super Mario? Anche se ci furono polemiche pure quando c’era Draghi (basti solo pensare alle critiche sollevate nei suoi confronti dalla cancelliera tedesca Angela Merkel), con lui alla Bce potremmo sentirci davvero in una botte di ferro.
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