La Borsa festeggia per il rialzo dei tassi? È perché in futuro vede la svolta
Il rialzo delle Borse e il calo dei rendimenti a lungo termine dei titoli di Stato lanciano un messaggio: la Bce sarà costretta a tagliare i tassi
di Morya Longo
3' di lettura
Per i mercati il bicchiere è stato decisamente mezzo pieno. È vero che la Banca centrale europea ha alzato i tassi ancora una volta di 25 punti base al 4,50 per cento. È vero che tanti speravano invece in una pausa. Ma è anche vero che per la prima volta, pur con tutte le cautele del caso sia nel comunicato stampa sia nella conferenza stampa di Christine Lagarde del primo pomeriggio, la Bce ha fatto capire di essere arrivata al capolinea. Insomma: i tassi resteranno elevati a lungo, ma difficilmente saliranno ulteriormente.
Parole che lasciano la porta aperta a nuove strette, certo, ma che hanno rincuorato davvero gli investitori. Anzi: i mercati hanno iniziato anche a scommettere sul fatto che - a differenza di quello che la retorica della banca centrale vuole far capire - già a metà dell’anno prossimo potrebbero arrivare i primi tagli al costo del denaro. Decisamente un bicchiere mezzo pieno. O anche di più.
La reazione
Che questo sia il pensiero generale lo dimostrano le reazioni. Le Borse, deboli prima della Bce, hanno iniziato a correre subito dopo l’annuncio chiudendo robuste: Milano ha terminato in rialzo dell’1,37%, Francoforte dell’1,04% e Parigi del’1,37%. Sul mercato obbligazionario sono rimasti elevati i rendimenti dei titoli di Stato a breve termine (quelli influenzati dal rialzo della Bce), ma sono calati vistosamente quelli a lungo termine (scontando i futuri tagli): i Bund decennali hanno visto scendere il rendimento dal 2,65% al 2,59% e i BTp decennali dal 4,65% al 4,35%. E l’euro ha perso quota sul dollaro, arrivando a 1,06.
Ma anche senza guardare le quotazioni, basta leggere qualche commento degli analisti e investitori per capire l’umore generale. Basta prenderli a caso, perché dicono tutti la stessa cosa. «Il comunicato stampa della Bce suggerisce che il loro ciclo di rialzi è terminato», commenta Mondher Bettaieb-Loriot, Head of Corporate Bonds di Vontobel. «La fine dei rialzi? Probabilmente sì», titola Commerzbank in un report. «Il ciclo di rialzo dei tassi dovrebbe essere completato», ripete Martin Moryson, Chief Economist Europe di DWS. E così via: praticamente tutti uguali.
E c’è chi sottolinea anche l’altra faccia della medaglia: dato che l’economia rallenta, i tagli dei tassi arriveranno prima di quanto la retorica della Bce non lasci presagire. Non è un caso che ormai il mercato sconti, con una certa probabilità, un taglio già a partire dalla primavera-estate del 2024.
Cosa raccontano i mercati
Le quotazioni di Borse e bond proprio questo dicono. I rendimenti dei titoli di Stato tedeschi a brevissimo termine sono saliti (quelli trimestrali sono passati da 3,69% a 3,77%), perché il mercato li ha allineati al nuovo costo del denaro Bce. Reazione normale. I rendimenti dei titoli brevi ma non brevissimi (come quelli di durata biennale) sono invece scesi lievemente sempre in Germania (da 3,17% a 3,15%), perché il mercato crede che i tassi Bce resteranno su questi livelli più a lungo possibile ma - comunque - tendono al ribasso.
Ma quanto a lungo? Questo Christine Lagarde, in conferenza stampa, non l’ha detto. Però i titoli di Stato in qualche modo una risposta la danno: i rendimenti dei titoli a più lunga scadenza sono infatti scesi (i Bund decennali sono passati da 2,65% a 2,59%), scontando tagli al costo del denaro in futuro. E i future sui tassi indicano che il mercato scommette, come detto, su un taglio già a metà 2024.
Le prossime mosse dell’Eurotower
Per farla breve, ecco cosa ci dicono le quotazioni. Uno: la Bce alza oggi i tassi. Due: li terrà alti più possibile per sconfiggere l’inflazione. Tre: a causa della frenata economica, già evidente, l’anno prossimo sarà costretta a cambiare rotta. E a tagliare. Andrà davvero così? Questo ovviamente dipenderà dai dati economici (come la stessa Lagarde ripete sempre) e dallo scontro in consiglio tra falchi e colombe. Ma il mercato ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Vedremo se avrà ragione.
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