Reti internet

La calabrese Webgenesys cresce e progetta il quartiere generale

La società del Gruppo Genesys è stata fondata a Palmi nel 2009 e viaggia con incrementi del giro d'affari del 10% annui e può contare su partnership con grandi player nazionali e internazionali

di Nino Amadore

Il business delle reti. La calabrese Webgenesys, system integrator che è partner di grandi gruppi

3' di lettura

Si chiama system integrator ed è un pezzo, il più importante, di una costellazione di società tutte specializzate nei vari ambiti dell’Ict. Il Gruppo si chiama Genesys ma il cuore di tutto sta nella Webgenesys che è appunto un system integrator in grado, si legge nella presentazione aziendale, «di rispondere efficacemente alle esigenze progettuali dei clienti finali grazie a un’ampia gamma di competenze trasversali negli ambiti della digital innovation e cloud transformation».Sono stati loro, per dire, ad aver collaborato con la presidenza del Consiglio e Agid per la definizione del programma di abilitazione al Cloud (Cloud Enablement Program) che ha definito l’insieme di attività e risorse necessarie per rendere un’amministrazione capace di creare, operare e mantenere le proprie infrastrutture It utilizzando tecnologie e servizi cloud. Ma non solo ovviamente considerato che tra le società controllate ve n’è una, per esempio, che si occupa di blockchain. E poi tra le attività ci sono la cyber security, il marketing e la comunicazione, la consulenza e la formazione. Tra i partner tecnologici e commerciali vi sono grandi player nazionali e internazionali come Tim, Google, Olivetti, Microsoft, Vodafone, Avaya, Oracle, HP, Cisco.

Un gruppo che ha sede dove, in verità, non ti aspetti: a Palmi, in provincia di Reggio Calabria. E si prepara a sbarcare a Roma dove sarà di fatto creato il quartier generale: testa a Roma ma cuore sempre in Calabria per questa azienda fondata nel 2009 che oggi può contare su 8 sedi sul territorio nazionale (oltre Roma e Palmi, bassano del Grappa, Napoli, catanzaro, Lamezia Terme, Catania e Palermo); 230 addetti come Genesys Group di cui cento a carico della sola Webgenesys; 300 clienti tra enti pubblici, Pmi e aziende corporate e un fatturato nel 2020 di 20 milioni di cui 12 milioni fatturati dalla sola Webgenesys.

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E si tratta di una storia, nel complicato mondo delle reti e delle piattaforme informatiche che hanno bisogno di supporto concreto e costante soprattutto nel Mezzogiorno, che ci consegna il volto di una regione, la Calabria, fuori dai luoghi comuni che la vogliono cenerentola d’Italia. Perché intanto è la storia di un imprenditore che ha scelto di Tornare al Sud dopo un periodo di studio e di esperienza a Milano e dintorni. Lui si chiama Antonello Posterino e qualche anno fa con altri soci ha scelto di avviare in Calabria questa azienda: «A fine 2009, nel pieno della crisi, era quasi da folli mettere in piedi un’impresa come la nostra, per giunta in Calabria, ma i fatti ci hanno dato ragione, sia perché in generale il comparto tecnologico è quello che reagisce meglio ai momenti di crisi economiche e strutturali, e anche per la capacità di Webgenesys di tramutare le difficoltà in opportunità. Aver costruito, partendo dalla Calabria, una realtà solida, che è andata a conquistare porzioni di mercato in un territorio molto più vasto, è per noi un motivo di differenziazione e di orgoglio. In questa terra c’è spazio per investire in qualità e per poter emergere».

Settore chiave resta quello della formazione su cui l’azienda ha investito creando una propria Accademy: «La ricerca della competenza nelle nuove tecnologie è un aspetto determinante e fondamentale per essere sempre pronti alle nuove sfide che il mercato richiede con una velocità spesso difficile da gestire – spiega l’amministratore –. Continuando a investire sulla formazione del personale riusciamo a consolidare sul mercato il nostro posizionamento di azienda innovativa».

La pandemia da Covid non ha affatto fermato lo sviluppo dell’azienda che cresce in ragione del 10% annuo, anzi è stato un momento per riorganizzarsi e rilanciare: «La pandemia – dice Posterino – ha impattato, ma già in quarantena con l'Academy abbiamo investito in maniera importante nella formazione del personale sulle nuove tecnologie, che nell'ottica del cambiamento post Covid saranno determinanti. Siamo un system integrator, facciamo leva su molti comparti dell'universo Ict: nel momento in cui un settore va in crisi, possiamo contare su quelli più performanti».

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