La Calabria gioca le carte di Pnrr, Zes e digitale per rilanciare l’economia
Unindustria Calabria in collaborazione con il Centro studi Confindustria ha elaborato una strategia di sviluppo industriale per il rilancio dell'economia regionale
di Davide Madeddu
I punti chiave
4' di lettura
Prima un’analisi approfondita sullo stato della Regione, poi, partendo dalle difficoltà e dai punti di forza la road map per rilanciare l’economia e l’attività produttiva. La Calabria riparte dal patrimonio imprenditoriale e umano. E gioca la carta del Pnrr, della digitalizzazione e delle aree Zes. Senza dimenticare la necessità di rivedere il sistema burocratico. Eppoi quella delle imprese.
L'Agenda
Punto di avvio di questo nuovo percorso che dovrebbe portare a una crescita valorizzando capacità attività “Agenda Calabria, La bussola strategica per gli investimenti produttivi, il Piano d’azione”. Ossia il lavoro realizzato da Unindustria Calabria con il Centro Studi di Confindustria. Una sorta di “Diario di bordo” per uscire da una situazione che vede un crescita lo spopolamento, sopratutto dei giovani, e un’attività produttiva che viaggia sotto la media nazionale.
Il dono di Confindustria
Uno strumento importante per dare supporto al rilancio dei numerosi settori . «Quello che viene presentato oggi credo che sia un progetto importante non solo per i calabresi - ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi-. Settanta pagine, un dono da parte dell'industria italiana e calabrese ad una regione che può dare tanto e da cui ci aspettiamo tanto».
I dati di partenza
Il quadro è quello di una regione con un'economia costituita per lo più da piccole imprese. Gli addetti contano solo per l'1,5% del totale italiano, se poi ci si riferisce alla manifattura, il peso si dimezza scendendo allo 0,7%. Non solo, a partire dal 2012 l'incidenza dell'economia calabrese su quella nazionale è andata alleggerendosi (-8% per l'economia nel suo complesso e -11,8% per la manifattura). In alcuni comparti della manifattura la Calabria assume un peso di rilievo: si tratta del comparto alimentare (2,1%), delle bevande (1,1%) e della lavorazione del legno (1,8%). Se si considera il numero di imprese, il peso sale considerevolmente (rispettivamente 2,5% e 2,1%). Quanto alle dimensioni: la taglia media di un'impresa operante nella regione Calabria è pari a 2,4 addetti contro i 3,9 per l'Italia e i 3,0 del Mezzogiorno nel suo complesso
Una rotta da invertire
Idee per soluzioni che possano invertire una rotta. «Agenda Calabria è un’agenda economica - ha detto nel corso della presentazione - Aldo Ferrara, presidente di Unindustria - che non è ancorata a qualche anno fa ma aggiornata a questa mattina. E da questi dati dobbiamo ripartire per dare forza alla nostra regione».
Dal turismo al digitale
Attività in cui si spazia dal turismo all’edilizia dall’agricoltura alla manifattura senza dimenticare la digitalizzazione. «Dobbiamo unire il mondo digitale delle scrivanie - ha aggiunto - alle scarpe sporche del cantiere e delle industrie». Un progetto di sviluppo che, per usare le parole di Alessandro Fontana, direttore Centro studi Confindustria, «parte dai punti di forza e di debolezza del territorio e crea un collegamento tra azioni e risorse, e individua assi e piani di azione e si conclude con un’agenda». In questo scenario rientra il settore alimentare che ha un peso importante.
Spopolamento, Pnrr, Zes e Industria 5.0
C’è però il nodo spopolamento che interessa sopratutto i giovani e che vede un traguardo negativo al 2030. «Ci sono elementi positivi come la banda larga - ha aggiunto - e inoltre le risorse messe a disposizione dal Pnrr». Nel piano di sviluppo poi elementi per favorire l’industria 5.0 «stimolando i giovani ad avvicinarsi all’imprenditoria», poi la promozione di economia circolare. Dopo lo sviluppo del digitale il rafforzamento delle Zes e la sanità. Non meno importante la costituzione di una unità in grado di dare supporto alle istituzioni regionali per affrontare le diverse problematiche che si presentano.
Un supporto per la Regione
Ricordando lo scenario del 2021, l'assessore allo Sviluppo economico Rosario Varì ha illustrato le politiche messe in campo dall'esecutivo regionale. «Questa è un'analisi importante - ha detto- che può aiutarci a programmare». In tutta questa partita,in cui sono coinvolte tanto le istituzioni quanto le imprese, diventa fondamentale sciogliere il nodo della burocrazia che, molto spesso, diventa un frena per gli investimenti. Non a caso la sottosegretaria del ministero dell'Interno Wanda Ferro ha rimarcato la necessità di «dare una svolta alla burocrazia» e all'attività amministrativa snellendo procedure e processi. Fondamentale per la crescita il contributo che arriva dai fondi Europei, sia quelli del Pnrr sia quelli del fondo di coesione.
Riallineare i processi
E proprio guardando alle misure europee il ministro agli Affari europei e al Pnrr Raffaele Fitto ha sottolineato la necessità di «un forte raccordo tra i diversi programmi europei per avere una visione unica e coerente delle linee di intervento». E ricordando la «grande opportunità di dare una risposta strutturale al problema energetico del RePowerEu, permetterà di mettere in connessione Pnrr e Fondi di Coesione. «Un importante passo avanti per poter coordinare un impianto complessivo di misure, in grado di ampliare sia la capacità progettuale di questi enti sia la loro capacità amministrativa per realizzarli».
L'invito al Governo
Dal presidente della Calabria Roberto Occhiuto l'invito, anche agli altri amministratori a lavorare guardando al futuro. «Quando si governa si deve pensare alla prospettiva. Forse il limite di questi anni e di molti amministratori - ha detto - è stato quello di pensare alle emergenze e poco alla prospettiva». E poi un auspicio affinché il Governo nazionale possa aiutare a « riprogrammare le risorse in maniera che possano determinare benefici alle regioni».
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