La card cultura per i 18enni guadagna il 2019 ma il bottino è più magro
di Andrea Carli
3' di lettura
La “card cultura”, l’incentivo al consumo culturale introdotto dalla legge di stabilità per il 2016 durante il governo Renzi (allora erano 290 milioni di euro sotto forma di un bonus di 500 euro per ciascuno dei ragazzi che avrebbero compiuto 18 anni nel 2016, quindi i nati nel 1998) ma partita di fatto a novembre di quell’anno, ottiene la proroga per il 2019 ma “porta a casa” un bottino più magro in termini di budget.
Meno fondi bonus 18enni: sarà legato a Isee
Tra gli emendamenti approvati nel passaggio della manovra in Commissione Bilancio, c’è la proroga di un anno il bonus da spendere nell’acquisto di prodotti culturali. Gli stanziamenti a favore di questa misura tuttavia scendono ulteriormente da 270 a 230 milioni (dai 290 milioni precedenti). Il taglio del budget nasce dalla considerazione che di media solo il 72% degli aventi diritto ha, nel corso di questi ultimi anni, usato il bonus cultura. Ora tra i criteri per definire la platea dei destinatari viene previsto l’Isee.
Più risorse per il Fus
I 40 milioni sottratti al bonus saranno distribuiti ad altre attività culturali: dal Fondo unico per lo spettacolo al sostegno di festival, cori e bande, dalle fondazioni lirico-sinfoniche a Matera, da iniziative culturali in zone terremotate alla riqualificazione delle periferie.
Bonus da spendere entro il 31 dicembre 2019
La Card Cultura, o anche detta “Bonus cultura”, è un’iniziativa lanciata nel 2015 dedicata a promuovere la cultura tra i giovani. Il programma nel 2018 era destinato a chi compiva 18 anni nel corso del 2017. Per il 2019 sarà invece dedicato a chi avrà compiuto diciotto anni nel corso del 2018. I ragazzi avranno tempo fino al 30 giugno 2019 per registrarsi al Bonus Cultura e fino al 31 dicembre 2019 per spendere il Bonus.
Estesa via via la gamma dei beni culturali acquistabili
Da quando è stata messa in campo, la gamma dei “beni” culturali acquistabili si è via via estesa. Ora con l’app si possono comprare biglietti per concerti e cinema, dischi, libri, corsi di lingua di teatro o di musica. Per usufruire del bonus è stata creata dalla Presidenza del consiglio una app (www.18app.italia.it) alla quale si può accedere tramite Spid (il sistema di identità digitale) e su quella piattaforma acquistare direttamente o prenotare biglietti e altri prodotti culturali presso gli esercenti registrati al sito.
Il vuoto normativo che aveva messo in dubbio il bonus
Dopo un primo annuncio da parte del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, di voler rimettere mano al bonus, complice anche un pasticcio legislativo - più tecnicamente un vuoto normativo - che aveva fatto dire al Consiglio di Stato che l’agevolazione non aveva copertura legislativa, la situazione si è “normalizzata”: le complicazioni normative sono state risolte e i 500 euro per i 18enni sono rimasti. Soltanto, sarà più povero il budget a disposizione.
Lo scostamento tra le richieste e le risorse sul piatto
Per quanto riguarda la platea delle persone che hanno beneficiato di questo strumento, nel 2016 all’applicazione dedicata si sono registrati 356.273 diciottenni, con un tetto massimo disponibile di oltre 178 milioni di euro (budget non completamente utilizzato). Quanto poi all’edizione 2017, poiché al 19 settembre del 2018 risultavano registrati 416.718, la spesa massima teorizzabile andava oltre i 208 milioni. Considerando in maniera prudenziale un numero di utilizzatori del bonus pari a 529.873 persone, la spesa per il 2019 ammonterebbe a 264.936.600 euro. Da qui la scelta di ridurre gli stanziamenti per l’anno prossimo.
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