La carenza di posti ha fatto aumentare le richieste di danni per mobbing
La carenza di posti ha fatto aumentare le richieste di danni per mobbing
di Valentina Melis e Paola Maria Zerman
Aumentano le cause dei lavoratori per farsi risarcire i danni da mobbing. In un mercato del lavoro dinamico, eventuali conflitti relazionali tra il datore di lavoro e i dipendenti o tra i colleghi, possono trovare uno sbocco in una diversa scelta occupazionale del lavoratore. In Italia, la carenza di posti di lavoro, unita all'alta conflittualità legata alla mancanza di spirito di squadra, induce molti a restare in contesti ostili, se sull'altro piatto della bilancia c'è lo spettro della disoccupazione. Può avvenire così che il dipendente non gradito, diventi l'obiettivo di veri e propri atti persecutori, che puntano a emarginarlo, perché prima o poi decida volontariamente di lasciare il posto. Questa dinamica può protrarsi, causando danni al lavoratore, che – se riconosciuti in giudizio – possono comportare l'obbligo per il datore di un risarcimento
Per saperne di più
•Le sanzioni disciplinari e le visite fiscali pretestuose possono essere considerate mobbing:
•Conflitti occasionali sul lavoro non sono indice di mobbing né di straining