La carica dei cambi di casacca: 304 da inizio legislatura per 214 parlamentari
La Camera vorrebbe frenare il vizietto di cambiare gruppo, modificando il regolamento
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
4' di lettura
L’ultimo a cambiare per l’ennesima volta casacca è stato il deputato Devis Dori, avvocato con diploma accademico in pianoforte in tasca, eletto nelle liste del M5s nella circoscrizione Lombardia 3, transitato il 9 luglio 2021 nel gruppo Liberi e uguali e atterrato il 10 febbraio 2022 nel Gruppo misto, componente Europa Verde-Verde europeo. Qualche giorno prima, il 1° febbraio, era stata la senatrice di Pistoia Barbara Masini - classe 1974, graphic and web designer, consulente in visual communication - a lasciare Forza Italia per abbracciare il Gruppo misto. Ultimi capitoli del valzer dei cambi di casacca che anima da sempre il Parlamento.
Ora la Camera vuole frenare la saga delle giravolte
La saga delle giravolte è, infatti, un’abitudine consolidata in Parlamento, alla quale tenta di mettere un freno la proposta di modifica del regolamento della Camera presentata alla Giunta dai relatori Simone Baldelli (FI) ed Emanuele Fiano (Pd). Fra le novità vicepresidenti e segretari della Camera che cambiano gruppo decadrebbero dall’incarico, a meno che si tratti di scioglimento o fusione con altri gruppi parlamentari. Viene inoltre codificata la prassi per cui cessano dalla carica i componenti dell’Ufficio di Presidenza chiamati a far parte del Governo. L’operazione sarebbe poi condivisa con i colleghi del Senato. Obiettivo frenare i salti ammessi dall’assenza di vincolo di mandato per gli eletti, garanzia offerta dall’articolo 67 della Costituzione.
Nella legislatura 304 cambi di casacca per 214 parlamentari
In questa legislatura 214 parlamentari hanno cambiato casacca: 143 deputati e 71 senatori. Molti però, non hanno fatto un solo cambio, ma sono saltati da un gruppo all’altro: 304 in tutto i passaggi dall’inizio della XVIII legislatura, con una media di circa sei al mese. Numeri non da record se si considera, come sottolinea Openparlamento, che per esempio «nel corso della precedente legislatura (2013-2018) furono di più sia i cambi di gruppo (569), sia i parlamentari coinvolti (348)». Deputati e senatori una volta eletti aderiscono a un gruppo, liberi di scegliere in assenza di vincoli di mandato. E possono cambiare gruppo nel corso della legislatura, anche più volte. Come molti fanno.
Al Senato il record è di Giovanni Marilotti con cinque cambi
È Giovanni Marilotti il senatore che ha cambiato più casacche in questa legislatura: cinque volte. Nel M5S prima, nel Gruppo misto poi. E dopo nel Gruppo per le autonomie(Svp-Patt, Uv), poi parte del Gruppo Europeisti-Maie-Centro Democratico e poi di nuovo nel Gruppo misto. Atterrato poi nel Pd da quasi un anno, dal 15 aprile 2021. Segue con quattro cambi il senatore Saverio Bonis, originario della provincia di Matera, eletto nelle file del M5S e poi passato al Gruppo Misto il 4 gennaio 2019 e al Gruppo Europeisti-Maie-Centro democratico dal 26 gennaio 2021, per poi fare ritorno al Gruppo misto il 30 marzo 2021 e passare dal 19 gennaio 2022 in Forza Italia. Tre cambi per il senatore Gregorio De Falco (Gruppo Misto, poi Eu-Maie-Cd e poi di nuovo Gruppo Misto), eletto nelle file del M5s sull’onda del naufragio della Costa Concordia e del suo celebre «Vada a bordo c...», intimato al comandante Schettino. A quota tre anche il senatore Raffaele Fantetti, avvocato residente a Londra, eletto nelle file di Forza Italia e poi passato al Gruppo misto, a Eu-Maie-Cd per poi tornare al Gruppo misto. Tris anche per Maria Rosaria Rossi eletta in Forza Italia (Gruppo misto-Eu-Maie-Cd e poi di nuovo Gruppo misto) e Andrea Causin anche lui con poltrona ottenuta nelle file di Forza Italia (poi Gruppo misto-Eu-Maie-Cd e di nuovo Gruppo misto).
Alla Camera quattro cambi per Maria Teresa Baldini
Alla Camera detiene il record della legislatura con quattro cambi di casacca la deputata Maria Teres Baldini, eletta nella circoscrizione Lombardia 1 nelle file di Fratelli d’Italia. Passata al Gruppo misto dal 6 agosto 2020, entrata in Forza Italia dal 18 agosto 2020. Poi dal 27 maggio 2021 è andata in Coraggio Italia e dal 23 dicembre 2021 in Italia viva. Tre cambi per Michela Rostan, avvocata civilista eletta nelle file di Liberi e Ugualinella circoscrizione Campania 1, passata dal 19 febbraio 2020 per le file di Italia viva e giunta dal 2 febbraio 2021 nel Gruppo misto. Tris anche per Claudio Pedrazzini, imprenditore del settore dei servizi, deputato eletto in Forza Italia (Lombardia 4), dal 9 settembre 2019 nel Gruppo misto, per poi passare a Coraggio Italiadal 27 maggio 2021 e ritornare nelGruppo mistodal 1° dicembre 2021. Tre cambi anche per Gianluca Rospi, ingegnere edile eletto nelle file del M5S, circoscrizione Basilicata, dal 3 gennaio 2020 nel Gruppo misto, dal 27 maggio 2021 in Coraggio Italia e dal 18 novembre 2021 inForza Italia. Tris anche per Matteo dell’Osso, ingegnere elettronico, eletto nel M5s, circoscrizione Emilia Romagna, passato dal 7 dicembre 2018 in Forza Italia, per poi andare dal 27 maggio 2021 in Coraggio Italia e tornare dal 29 gennaio 2022 in Forza Italia.
I più danneggiati M5S, Fi e Pd
In questa legislatura i gruppi più danneggiati dal fenomeno dei cambi di casacca sono stati il Movimento 5 stelle (-99), Forza Italia e il Pd (-35). Lega e Fratelli d’Italia si sono invece “allargati”. Gruppo misto a parte - che funge da rifugio - i gruppi che hanno maggiormente beneficiato del fenomeno sono stati Italia viva di Matteo Renzi (+44) e Coraggio Italia di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro (+21). Gruppi che si sono formati nel corso della legislatura, rosicchiando parlamentari a destra e a sinistra.
Il pallottoliere dei gruppi
Alla fine serve un pallottoliere per fare i conti fra chi sale e chi scende. Tra entrate e uscite alla Camera ha perso 64 parlamentari il M5s, 25 Forza Italia, 18 il Pd, 1 Liberi e uguali. Ne ha acquistati 46 il Gruppo misto, 29 Italia viva, 21 Coraggio Italia, 6 la Lega, 6 Fdi. Al Senato il M5S è stato lasciato da 36 senatori, il Pd da 13, Forza Italia da 11, Eu-Maie-Cd da 2. Il Gruppo misto è quello che guadagna sempre e sale di 38 unità, di 15 Iv-Psi, di 5 la Lega, di 3 Fdi. In parità il gruppo delle autonomie. Perché si transita sempre dal Gruppo misto? «Ciò può avvenire - spiega Openpolis in un report sui cambi di casacca - per diverse ragioni, non ultima quella di evitare un passaggio diretto tra formazioni diverse che potrebbe apparire eccessivamente traumatico agli occhi di colleghi ed elettori. In questi casi l’iscrizione nel gruppo misto ha un valore meramente transitorio. Tuttavia questo rappresenta un cambio di gruppo a tutti gli effetti e come tale va considerato».
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