La Carnia infinita «cantata» da Ulderica Da Pozzo
Il regista Stefano Giacomuzzi ha realizzato il poetico docufilm che racconta una delle più celebrate fotografe del Friuli e il suo amore per le cime
di Maria Luisa Colledani
I punti chiave
2' di lettura
Ulderica Da Pozzo è il Friuli. Fa la fotografa da una vita, soprattutto della montagna e della gente delle vette. Vive con loro e li ritrae per noi che non capiamo la fatica di quel vivere. Al Pordenone Docs Fest è stato presentato il docufilm Ulderica Da Pozza, frute di mont, prodotto dalla società friulana Agherose (www.agherose.com), con il sostegno del Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e il patrocinio dell’ARLeF, l’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana.
Un amore chiamato Carnia
Ulderica è una fruta, cioè, in lingua friulana, una bambina, dal latino fructum, come se ognuno di noi fosse il frutto di un amore, di una storia. Ulderica è frutto dell’amore per le montagne della Carnia, per i borghi remoti e pieni di pace. Con vena poetica e curiosa, il regista Stefano Giacomuzzi la segue nel suo girovagare fra colline e vette, fra case e boschi e Ulderica si confessa: «Ero una bambina coraggiosa e anche spaventata dalla morte». Il timore eterno di perdere chi si ama. E così inizia la sua ricerca per superare quella paura e, dalla morte, arriva la vita proprio grazie alla fotografia: la ricerca dei luoghi del cuore, di vallate assolate o immerse nella neve, e delle persone, come Odino Piazza che si racconta. E racconta il Friuli: questo docufilm è un inno alle terre alte, ai volti scavati di chi resiste e respira la vita, alla desolazione dei luoghi che portano pace. Come in una mattina di nebbia o sotto una fitta nevicata o negli spazi aperti di una malga.
Con la fotografia oltre la paura
Ulderica Da Pozzo ha fatto del Friuli la sua unica fonte di ispirazione, con libri che sono patrimonio storico Malghe e malgari (2004), Noi giriam per questo contorno (2007), Fra mare e terra (2008), Le voci dell'acqua (2010), Fuochi. Gioventù e rituali in Alta Carnia (2010), Ragazzi del ’99 1899-1999. Ritratti fotografici dalla Carnia (2019) e canta la montagna anche attraverso il suo profilo Instagram (@ulderica_da_pozzo_fotografa) che è immagini e tanta poesia quotidiana.Ulderica canta il Friuli: «Mi piace spiare le nuvole che passano e mi sento una fruta senza paura, una bimba di montagna». E noi che guardiamo questa terra e lo spirito delle cime attraverso i suoi occhi, ci sentiamo felici (o, perlomeno, meno impauriti).
Il documentario sarà visibile da ottobre sulla piattaforma streaming MyCulture, dedicata alla produzione audiovisiva nelle lingue minoritarie.
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