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La casa à porter: il ritorno delle maxi bag nel guardaroba d'autunno

Proporzioni extra size. Dopo un'era di minimalismo e dimensioni ridotte, le borse sono di nuovo capienti. Prima di uscire, non è più necessario scegliere che cosa portare con sé: semplicemente, ci sta tutto.

di Silvia Paoli

3' di lettura

Dev'essere il potere dell'interiorizzazione. Aver sentito così spesso la frase “one piece only” – una borsa soltanto (al check-in, agli imbarchi) – deve aver riprogrammato e commutato il desiderio: dalla mini bag a tracolla, preziosa e a volte sorprendentemente capace, siamo passati alla maxi borsa di grande effetto, in grado di nascondere sorprese; come una borsa più piccola e la capacità di contenere tutto quello che serve, in viaggio o in città. L'onda degli opposti, motore della moda, si sposta sulle coordinate delle dimensioni degli accessori che diventano large e jumbo, per chi ama gli estremi. La scelta è pragmatica, ma anche estetica, perché sono capolavori di borse proprio per la capacità di mantenere, in scala amplificata, linee perfette, dettagli distinguibili e quel tratto di meraviglia (per la progettazione degli spazi e per certe finezze di particolari) che le rende irresistibili. Per entrare nella nuova dimensione, i percorsi sono diversi e unici a seconda del brand e della sua storia. In alcuni casi, la maxi bag è una rivisitazione di un classico del proprio archivio. Maximilian Davis da Ferragamo ha applicato il pantografo – e un sapiente uso delle geometrie, che sembrano liquide pur nel rigore – al modello Hobo originario degli anni Novanta, per ottenere una versione monumentale, leggera e razionale. La Jackie di Gucci è del 1961, originariamente una borsa da tenere in spalla (o al braccio), dalla forma a mezzaluna e manico corto. Oggi la versione maxi e morbida ne accentua le curve, suggerisce un modo di portarla più disinvolto, a sacco, ma resta preziosa e distinta quanto l'originale, con cui condivide anche la presenza del morsetto, riproporzionato sulle nuove misure. La Bolide di Hermès contiene già nel nome il suo destino: essere un accessorio dalle grandi prospettive, pensato per viaggiare in auto (siamo, al momento della sua creazione, negli anni Venti del Novecento), la prima borsa al mondo ad avere una zip. Da sempre proposta in varianti di misure, dalla mini alla maxi, oggi anche oversize color terra. La cerniera su tre lati per un'apertura a valigia – per reperire anche l'oggetto più recalcitrante – è una caratteristica del bauletto squadrato a doppio manico di Miu Miu con logo in rilievo. La zip sulle tasche esterne è elemento funzionale e di decoro – con finitura dorata coordinata al logo su triangolo di pelle – anche per la versione large di un classico della maison Prada, la borsa Galleria.

Maxi bag

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Inalterate le fasi di lavorazione e i pezzi necessari a realizzarla (83), amplificato se possibile il portato pragmatico (è più grande), conservato lo spirito che unisce funzionalità ed estetica, fasi industriali e artigianali, dando più spazio per esprimersi al Saffiano, la pelle di vitello brevettata da Mario Prada, resistente ad acqua e graffi e caratterizzata da una superficie a reticolato, che un tatto allenato può riconoscere solo sfiorandola. Altra trama elegante, quasi cangiante e 3D, quella della pelle Millepunte (mille punte sono quelle del macchinario con cui viene trattata per dare l'effetto a rilievo) della borsa a mano Milano di Valextra, con i profili sagomati, due manici e il cinturino esterno. Le borse over sono, come detto, una scelta di stile e non accessori prettamente funzionali: definiscono un'estetica, una tendenza con un proprio linguaggio che viene espresso al meglio da materiali pregiati e conciature che offrono un contenuto all'altezza della forma. Come la citata Volynka, che Hermès ha ricreato ricostruendo le antiche tecniche di concia e tinta della pelle russa dalla grana a forma di losanga, come il Saffiano e la Millepunte che lasciano la scena alle dimensioni, riservandosi l'ammirazione dei conoscitori. Ma unendo una lavorazione speciale al formato si possono ottenere grandi personalità, per esempio quella della maxi tracolla a mezzaluna di pelle intrecciata Gemelli di Bottega Veneta, piatta, da portare aderente al corpo, o della borsa a mano Origami di Fendi, di nappa intrecciata con manici di pelle, una sfida al rigore imposto dall'oversize, vinta con maestria. Infine, ci sono i pezzi speciali, quelli che permettono di portarsi dietro la casa, intendendo la Maison, in questo caso Louis Vuitton. Il palazzo che ospita il negozio storico in place Vendôme è stato riprodotto in una versione portatile, un bauletto prezioso quanto i gioielli che è destinato a ospitare. Dalle vetrine su strada al bugnato delle mura, dalle soffitte sui tetti ai comignoli, una riproduzione fedele e iperrealistica che desta meraviglia all'esterno e all'interno: aperta la serratura e sganciate le levette, il tetto si solleva, si spalanca la facciata per mostrare cassettini di velluto che lasciano presagire ulteriori spettacoli all'interno.

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