La casa del futuro è connessa ma deve imparare a comunicare
Tante, forse troppe app che non si parlano per governare gli elettrodomestici. Per aiutare i consumatori a risparmiare energia servono interoperabilità e algoritmi di intelligenza artificiale
di Gianni Rusconi
3' di lettura
La crisi energetica, ed economica, è reale e profonda. E in qualche modo si fa sentire anche fra i padiglioni di una Messe Berlin che dopo due anni torna a popolarsi di espositori e visitatori ma che non regala particolari novità, fatta eccezione per il mondo della casa intelligente. I temi forti che emergono da questa edizione di Ifa sono sostanzialmente due e si riflettono in uno scenario segnato in prospettiva da una significativa flessione delle vendite, vuoi per un naturale riflusso di domanda, vuoi per la necessità di svuotare magazzini riempiti alla massima capienza per ovviare alle note problematiche di supply chain.
Il primo tema riguarda per l'appunto la necessità di rendere meno energivori e più eco sostenibili gli oggetti connessi che ci accompagnano nella vita quotidiana: per i vendor, l'intelligenza artificiale è già oggi, e lo sarà ancora di più negli anni a venire, la soluzione per ottimizzare e diminuire i consumi del proprio ecosistema di device. Il secondo tema è l'interoperabilità.
Matter, il layer software nato per abbattere le barriere di comunicazione fra i dispositivi IoT è qualcosa di reale, e sempre più produttori lo stanno adottando. Ma per una casa connessa da vivere e gestire con un'unica app c'è ancora da aspettare, perché ogni brand coltiva il proprio ecosistema e rilascia le proprie app, obbligando gli utenti a destreggiarsi fra più applicazioni per controllare i diversi oggetti.
Che il risparmio energetico sia un must per la smart home lo si è inteso a chiare lettere anche Gwenaelle Avice-Huet, Chief Strategy & Sustainability Officer di Schneider Electric, che nel corso del suo intervento ha ribadito come solo l'applicazione delle nuove tecnologie potrà ridurre l'inquinamento da CO2 (secondo uno studio delle Nazioni Unite, oggi le case rappresentano il 20% delle emissioni globali) e contribuire in modo decisivo alla sostenibilità ambientale. In altre parole, l'efficienza energetica (e il contenimento dei costi) dentro casa è una priorità assoluta e la gestione intelligente e in chiave digitale dei consumi una necessità per rendere le abitazioni più efficienti mantenendo invariato (anzi migliorando) il livello di comfort offerto ai chi vi vive dentro.
Le soluzioni in vetrina a Ifa Next, l'area del padiglione 20 della Fiera dedicata alle soluzioni più innovative, fotografano bene le tendenze che caratterizzano la smart home e lo smart living e confermano ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che robotica e algoritmi saranno parte integrante della casa (digitale) al pari di tecnologie di feedback tattile “contact less”, sistemi audio basati su modelli di deep learning, soluzioni Iot per la sicurezza di cose e persone e strumenti per coltivare la passione del giardinaggio in salotto. La kermesse di Berlino avrà dunque pure perso il fascino di un tempo, quando a dominare la scena erano i televisori (con avanguardie passeggere come il 3D) e gli impianti hi-fi ma è indubbio che rimanga una grande occasione per capire i nuovi orizzonti della tecnologia applicata al mondo consumer.
Qualche esempio? Il servizio di tado (Balance) che permette di attivare gli impianti di riscaldamento o raffreddamento sfruttando le migliori condizioni di prezzo dell'energia, le lampade sonore compatibili con lo standard Zigbee della tedesca Nubert e le docking station a controllo vocale (Alexa) di Siemens per scorrere e sfogliare le pagine di un tablet utilizzando il controllo gestuale integrato e senza dover toccare il touchscreen con dita bagnate o infarinate.
Come sempre non sono mancate le soluzioni stravaganti, come lo speciale lavandino smart Solitaire di BSH (Gruppo Bosch) che si comanda tramite un display touch in vetro a scomparsa o via app e si “solleva” al livello del piano di lavoro, i quadrati luminosi a Led da parete (programmabili via app e compatibili con le piattaforme di smart home di Apple, Google e Amazon) dell'italiana Twinkly o il frigorifero MoodUP di Lg, che promette di rivoluzionare l'esperienza in cucina grazie a un altoparlante Bluetooth integrato e porte a Led dotate di pannelli in grado di cambiare colore in sincronia con la musica riprodotta su smartphone o pc.
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