La casa intelligente ora deve essere anche green e sostenibile
Riscaldamento sotto controllo, consumi energetici e un po’ di sano buon senso. Ecco come gli elettrodomestici ci aiutano a risparmiare soldi ed essere più amici dell’ambiente
di Antonino Caffo
3' di lettura
I numeri dell'analisi annuale di Terna, società che gestisce la rete di trasmissione energetica nazionale, ci dicono che nel 2022 gli italiani hanno consumato meno energia elettrica rispetto al 2021. Giù anche l'indice dei consumi industriali delle imprese “energivore”, in contrazione del 5,4% anno su anno. A febbraio 2023, la domanda di elettricità in Italia è stata pari complessivamente a 25,1 miliardi di kWh, un valore in calo del 2,2% nei confronti di 12 mesi fa. Consumiamo di meno? Di sicuro consumiamo “meglio”. Parte di questa ottimizzazione può dipendere dalla crescita del mercato della smart home nel nostro paese, ossia di quei dispositivi hi-tech che permettono di gestire da remoto, in maniera intelligente, il nostro impatto sul pianeta e, di conseguenza, la traduzione in bolletta dei costi da sostenere. Una ricerca degli Osservatori del Politecnico di Milano ha analizzato il settore, rilevando come, nel 2022 il segmento della Smart Home abbia ottenuto un +18% rispetto al 2021, raggiungendo quota 770 milioni di euro. Un tasso di crescita più alto di quella degli altri Paesi europei, superiore a Spagna (+10%, 530 milioni di euro), Regno Unito (4 miliardi di euro, +4,1%), Francia (1,3 miliardi, +2%), e Germania (-5%, 3,7 miliardi). Il rincaro del costo dell'energia ha spinto gli italiani a porre maggiore attenzione al risparmio energetico: tanto che l'uso dei dispositivi connessi può portare a ridurre, in media, il prezzo del riscaldamento del 23% e quello relativo all'energia elettrica del 20%, il che equivale a circa 330 euro l'anno per un bilocale di 70 mq e fino a 460 euro per un trilocale di 110 mq.
Il dispositivo cardine per entrare nel mondo della casa intelligente, che un po' tutti possono adottare per la facilità di installazione e compatibilità è il termostato. In giro non ce ne sono tanti, a dimostrazione della specializzazione che le aziende devono mettere in campo per offrire prodotti di qualità e che siano davvero utili. Il marchio principale è Nest, da tempo assorbito da Google, uno dei primi a scommettere sul controllo del riscaldamento domestico da remoto. Il Nest Learning Thermostat (249 euro), come indica il nome stesso, offre la possibilità di lasciare che il gadget impari, da solo, le abitudini dell'attivazione dei termosifoni in casa, per creare un programma smart e votato alla riduzione dei consumi. In che modo? Ad esempio, pre-riscaldando l'ambiente e tenendo la temperatura sempre sul filo di quanto richiesto dall'utente, “stratagemma” che consente, soprattutto a chi ha caldaie a condensazione, di non svuotare e riempire continuamente il serbatoio, con un beneficio sia in termini di velocità di acqua calda che di efficienza sui costi. Alternativa al termostato è la testa termostatica. Quella di Tado (89,99 euro), che funziona con Google, Alexa e Siri, si installa praticamente su qualsiasi termosifone, tranne i modelli molto vecchi, anche grazie ai vari adattatori in confezione. Il fine è regolare il singolo calorifero a cui è agganciata, aprendo e chiudendo la valvola. Anche l'app di tado può creare una programmazione intelligente, rilevando alcune metriche interessanti, come il livello di umidità.
Se il riscaldamento è una delle voci di spesa più temute dagli italiani, la bolletta della luce viene subito dopo. La soluzione è adottare lampadine con il Wi-Fi, che possono essere spente da smartphone e anche sfruttare opportunità, come la dimmerizzazione della potenza, per abbassare la luminosità quando non strettamente necessaria. Qui la scelta è davvero vasta: si va dalle offerte economiche di Meross (9,99 a lampadina) all'illuminazione di Philips (da 14 euro) che si connette persino con i televisori del marchio, per creare ambienti d'impatto durante la visione di film. A corredo delle lampadine serve però anche Hue Bridge, un accessorio da collegare al router di casa per affiancare alla gestione via Bluetooth delle luci anche quella con il Wi-Fi. E poi c'è la lavatrice. Haier propone un modello, Washpass (150 euro iniziali), innovativo non solo perché include uno spazio dove inserire flaconi di ingredienti attivi che si mescolano da soli a seconda del lavaggio, permettendo di ridurre consumi e impatto ambientale, ma prevede anche un acquisto in abbonamento, in stile Netflix, con un prezzo iniziale e un canone a scelta per numero di lavaggi, da un minimo di 100 ad un massimo di 340 all'anno. Si paga solo quello che si usa, senza sprechi, e con un'idea più ponderata della spesa da affrontare.
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