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La Chigiana nel segno di Luciano Berio

Il sofisticato concerto inaugurale volto ad indagare il rapporto del compositore con la musica popolare

di Francesco Ermini Polacci

2' di lettura

«Parola» s'intitola la nuova edizione del Chigiana International Festival & Summer Academy, concerti e corsi di alta formazione che s'intrecciano in un calendario di oltre 100 appuntamenti, fra Siena e dintorni. Del resto, in questo 2023 l'Accademia Chigiana festeggia i 100 anni dall'avvio delle attività concertistiche (i primi corsi risalgono invece al 1932), e l'opulenta programmazione fluviale pare d'obbligo. Quel tema, «Parola» appunto, è stato declinato dal direttore artistico Nicola Sani in una programmazione ad ampio raggio, che principalmente affronta il multiforme rapporto fra testo e musica, dalla vocalità del passato più lontano, fino alle esplorazioni della nuove frontiere: e così, in questo tourbillon di proposte che includono diverse prime assolute (come l'opera multimediale La vérité, pas toute commissionata ad Andrea Molino) troviamo pure Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi, Il Campanello di Donizetti in un'inedita versione cameristica, Dido and Aeneas di Purcell, frutto del laboratorio che vede collaborare Chigiana e Mozarteum di Salisburgo; c'è anche Nicola Piovani, che torna alla Chigiana autore e interprete dello spettacolo di teatro musicale Note a margine, con le immagini di Milo Manara.


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Nuovi linguaggi

Il filo rosso rimane però quello dei nuovi linguaggi, della ricerca tecnologica e delle sperimentazioni, con qualche timida puntata nel repertorio più usuale (come l'omaggio a Rachmaninov, a 80 anni dalla morte, che affiora nei concerti del violinista Ilya Gringolts e del violoncellista Antonio Meneses).

Tabea Zimmermann

Luciano Berio

«Quest'anno», aggiunge Sani, «il Festival rivolge un omaggio particolarmente significativo a Luciano Berio, compositore e intellettuale di grandissimo rilievo per la storia musicale del nostro tempo, nel ventennale dalla scomparsa, e che ha avuto un intenso rapporto con l’Accademia Chigiana»: 30 le sue composizioni in programma, fra le quali la prima esecuzione assoluta dell’edizione postuma di Canticum... per coro misto (2020), su testo di Edoardo Sanguineti. E interamente a Berio è stato così dedicato il sofisticato concerto inaugurale, volto ad indagare il rapporto del compositore con la musica popolare, da lui riplasmata e rivissuta con gusto sperimentale in screziate dimensioni sonore. Ci sono i canti della tradizione siciliana, suggeriti a Berio dal grande amico violista e sodale d'arte Aldo Bennici, ad innervare Voci (1984): qui protagonista è Tabea Zimmermann, che alla viola ricrea con realistica evidenza e una duttilità nutrita di tensione quelle inflessioni lamentose e malinconiche; intorno, Andrea Molino, alla guida dell'Orchestra della Toscana integrata dal Chigiana Percussion Ensemble, gli cuce con attenzione un tessuto di rimandi e dialoghi. Poi Coro (1976), con il suo imponente dispiegamento di voci e strumenti, assai più complesso (e troppo lungo come seconda parte di un concerto) nell'intreccio cangiante di forme e modi di canto provenienti da ogni parte del mondo. Un dialogo interculturale che si estende a dismisura come un mare, nel quale Molino naviga con vigore e sicurezza, qui contando anche sulla puntuale risposta del Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini” istruito da Lorenzo Donati, e cercando di fronteggiare la non facile acustica della Chiesa di S. Agostino.

Chigiana International Festival & Summer AcademySiena, fino al 2 settembre www.chigiana.org


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