sostegno della banca centrale

La Cina riparte, dai consumi alla produzione industriale

I buoni dati di agosto e i nuovi contagi quasi azzerati dichiarati dal regime sembrano indicare una completa ripresa della seconda economia mondiale

Clienti in un Apple store a Pechino

2' di lettura

Una serie di buone notizie arrivano dalla Cina e per la Cina: il paese da cui a gennaio 2020 si è diffusa nel mondo la pandemia di nuovo coronavirus, è il primo a riprendersi dallo shock economico che ha investito la sua possente economia.

I consumi

Per la prima volta nel 2020 e per la prima volta dall'inizio dell'epidemia, i consumi in Cina sono aumentati ad agosto su anno, il che conferma un graduale ritorno alla normalità per la seconda economia mondiale. Ad agosto, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,5% su base annua, secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica (BNS).Questo indicatore chiave dei consumi è precipitato all'inizio dell'anno al culmine dell'epidemia in Cina (-20,5% su un anno a gennaio e febbraio) e si era sempre mostrato in calo, anche se più moderato negli ultimi mesi (-1,1% a luglio).

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I consumatori erano ancora cauti nel riprendere una vita normale, nonostante un netto miglioramento nel Paese sul fronte dell'epidemia con solo otto nuovi casi di Covid-19 registrati, secondo i dati ufficiali forniti dal regime.

La produzione industriale

Un altro dato che rivela l’inequivocabile ripresa cinese è quello della produzione industriale che ad agosto continua a crescere più delle attese. Secondo i dati diffusi oggi 15 settembre, la produzione industriale è aumentata ad agosto dell'1,02% e del 5,6% su anno, un dato superiore alle previsioni che prevedevano un 5,2 per cento. A luglio era salita del 4,8 per cento.

La disoccupazione

Ecende anche la disoccupazione ad agosto che registra un 5,6% contro il 5,7% di luglio: si tratta del dato più basso dal 5,3% registrato a gennaio. Il dato tuttavia considera solo la situazione delle aree urbane e non la forza lavoro migrante, che pesa per un terzo circa di quella totale.

L’iniezione della Banca centrale

Nonostante questi segnali positivi, o probabilmente per incentivarli, la Banca centrale cinese è intervenuta ancora a sostegno del sistema economico e finanziario. La Pboc ha iniettato nel sistema 600 milioni di yuan tramite strumenti di prestiti a medio termine ed ha lasciato invariato al 2,95% il tasso Mlf ad un anno.

Gli investimenti fissi sono scesi dello 0,3% annuo nel periodo gennaio-agosto 2020, a 37.880 miliardi di yuan (5.570 miliardi di dollari circa), migliorando il calo dell'1,6% accusato nei primi 7 mesi dell'anno grazie al graduale miglioramento delle attività produttive dopo lo stop per la pandemia del Covid-19. Gli investimenti privati sono calati del 2,8% (dal -5,7% di gennaio-luglio), mentre quelli pubblici hanno visto la loro crescita perdere spinta al 3,2% dal 3,8%.

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