finanza & hospitality

La cinese Fosun punta sugli hotel

Attraverso la controllata francese Paref Gestion (di cui Fosun possiede il 60%) nasce Novapierre Italie, un fondo destinato agli investimenti nel settore alberghiero. Obiettivo di rendimento annuo netto: 5 per cento

di Adriano Lovera

(REUTERS)

2' di lettura

Annunciato nelle intenzioni, a luglio, è ufficialmente partito il fondo immobiliare del gruppo Fosun dedicato al settore alberghiero e ricettivo italiano. Si chiama Novapierre Italie la Scpi a capitale variabile (Sociétés Civiles de Placement Immobilier) che metterà in portafoglio alberghi e, più in generale, residenze turistiche in Italia, con particolare riferimento alle località d’arte e turistiche in Lombardia, Sicilia, Puglia, Sardegna e Toscana.

Il Fondo
Il fondo, lanciato dalla controllata Paref Gestion (la cui maggioranza è in mano ai cinesi di Fosun), punta a un rendimento annuo netto del 5% e sarà aperto tanto agli investitori privati quanto agli istituzionali. «Fedeli al nostro Dna di precursori, e dopo essere stati pionieri nel retail tedesco – ha detto Anne Schwartz, direttrice generale di Paref Gestion – siamo fieri di lanciare un prodotto dedicato a un settore in piena espansione: l’immobiliare turistico italiano». La bontà della strategia è spiegata da Paref con l’andamento dei flussi turistici e con le caratteristiche del settore alberghiero italiano, che ha ancora ampi margini di crescita in modo particolare sull’alta gamma.

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Il potenziale italiano
Come arrivi, l’Italia è la 5° destinazione al mondo, la 3° in Europa, e dal 2017 il dato delle notti in hotel fruite dai turisti stranieri ha superato quello degli italiani (fonte Istat). Quanto agli hotel, sul totale delle strutture solo il 2% è a 5 stelle, il 19% è a 4 stelle, dunque l’offerta attuale di fascia alta non risponde alle esigenze della domanda internazionale. Per questo «Paref Gestion – recita la nota della società – ha rilevato un potenziale di sviluppo significativo e desidera partecipare attivamente al processo di razionalizzazione e rinnovamento del mercato immobiliare turistico italiano». Non è un mistero, infatti, che l’Italia presenti un patrimonio alberghiero polverizzato, con tante strutture piccole o a gestione famigliare e con una presenza delle grandi catene internazionali limitata, seppure in crescita, intorno al 15% del mercato.

Le linee di investimento
Il patrimonio del fondo sarà suddiviso in linee di investimento seguendo le tematiche “mare”, “cultura”, “laghi e montagna”. Come asset, la Scip Novapierre Italie intende selezionare immobili attualmente sottoperformanti, che possano presentare delle opportunità di valorizzazione date da cambi di gestione, riposizionamenti a fronte di light refurbishment e/o fit-out.

Con la sottoscrizione di contratti a lungo termine, la Scpi si propone di garantire rendimenti stabili e costanti nel tempo. Dalla documentazione relativa al fondo, emerge che il taglio minimo di sottoscrizione sarà pari a 2.500 euro (dieci quote da 250 euro), la periodicità nella suddivisione dei dividendi sarà trimestrale, mentre all’atto costitutivo i sottoscrittori principali sono Paref, insieme ad altre società francesi tra cui Maxipolis Finance e Aube.
Il capitale iniziale, all’atto di costituzione (registrato a dicembre), era pari a 2,6 milioni.

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