La collezione Gerald Fineberg aggiusta i prezzi del contemporaneo
Forte aggiustamento dei prezzi al ribasso, ma anche rilanci protratti e cinque record per l'enciclopedica collezione da Christie's
di Giovanni Gasparini
3' di lettura
La sensazione dei partecipanti in sala la sera del 17 maggio da Christie's New York è di essere dei testimoni di un momento storico per il mercato dell'arte: finalmente seguire una ‘vera' asta senza garanzie, con riserve non impossibili, come non se ne vedevano da 15 anni di progressivo scivolamento del mercato verso la finanziariarizzazione, rivela il vero stato degli scambi e la insostenibile sopravvalutazione intervenuta a causa dell'eccesso di liquidità dell'ultimo decennio.
Finalmente domanda e offerta sono state libere di incontrarsi senza che prodotti derivati e aspettative insostenibili si frapponessero alla formazione di un prezzo d'equilibrio. Finalmente la casa d'aste è tornata a fare il suo mestiere principale, che dovrebbe essere quello di vendere pubblicamente arte, e non prodotti derivati e speculativi. La dirigenza della casa d'aste ha spiegato in vario modo lo scollamento fra stime per-asta e risultati finali che sono stati ridotti di circa un quarto rispetto alle stime basse (77%). Come ha fatto notare Alex Rotter di Christie's, il rapporto con il venditore ha permesso di aggiustare le riserve con flessibilità, considerando anche i sei mesi che separano la decisone sulle stime, avvenuta in circostanze diverse.
«Buyers are the winners today» ha fatto notare un altro dirigente, sottolineando il significativo cambiamento rispetto al passato recente dove sembrava che i venditori potessero ottenere qualunque prezzo anche per opere non certo eccezionali.
La decisone di non ritirare alcun lotto fa onore alla casa d'aste e al venditore, evitando la recente strategia (favorita dall'online e dalla limitata stampa dei cataloghi) di ritirare i lotti che si ritiene non andranno venduti. Questa scelta, combinata con riserve molto ridotte, è stata premiata con una consistente attività in sala, tanto che l'incanto si è protratto ben oltre le due ore per i 65 lotti in catalogo. Il ricavo finale di 153 milioni di dollari è comunque più che rispettabile, associato ad una percentuale di venduto per lotto del 91%, entrambi sintomi di un mercato sostanzialmente vivace ma a livelli di prezzo ben diversi dal recente passato. Sicuramente la famiglia Fineberg, erede del milionario immobiliarista di Boston, ha portato a casa un multiplo di quanto investito inizialmente, comperando spesso direttamente dagli artisti o, comunque, ai prezzi del mercato primario.
Prezzi record per artisti meno trattati
Il riassestamento del mercato ha lasciato spazio a cinque risultati record per artisti che raramente finiscono in asta. Si tratta di due artisti afroamericani, Barkley Hendricks e Milton Resnick, e tre artiste: Alma Thomas, Jo Baer e Alina Szapocznikow. Il ritratto dell'amico artista Stanley Whitney dipinto da Hendricks nel 1971 si è fermato a 6,1 milioni di $, a metà della stima di 5-7 milioni. ‘Ulysses' di Milton Resnick ha superato i 250mila $, La vendita del lavoro minimalista di Jo Baer per 327.600 $ (oltre il doppio della stima bassa) ha visto la partecipazione attiva del figlio Josh, solitamente impegnato ad identificare i compratori. Ha sfiorato i 4 milioni una composizione di collari a cerchi concentrici di Alma Thomas, scomparsa 45 anni fa. ‘A Fantastic Sunset' ha raddoppiato così la stima alta. È finito a 907mila $, sei volte la stima bassa, un'opera scultorea di Alina Szapocznikow.
L'arte americana
Il migliore risultato rispetto alle aspettative viene da una struttura scultorea di Basquiat del 1985, che ha superato la stima alta fermandosi a 5,6 milioni di dollari. L'unico realizzo oltre i dieci milioni ha premiato una grande composizione con frase ironica a grandi lettere tipica della produzione di Christopher Wool del 1993, che si è fermata comunque a metà della stima alta di 20 milioni. Una ‘Nurse' di Richard Prince del 2003 ha raggiunto i 4,9 milioni, entro la stima di 4-6 milioni di $, dopo una protratta gara di rilanci, mentre una tela astratta di Joan Mitchell ha raggiunto i 6,6 milioni di $. Sempre in ambito astratto, un lavoro di Lee Krasner degli anni 60 è passato di mano a 4,3 milioni di $, ben al di sotto della stima di 6-8 milioni.
Gli europei
Due lavori figurati rispettivamente di Gerhard Richter e Pablo Picasso degli anni ‘60 hanno conquistato a fatica il secondo e terzo risultato della serata. La grande tela di nudi femminili a toni di grigio ‘Badende' dipinta nel 1967 dal maestro tedesco si è fermata a 9,6 milioni di $, ben al di sotto della stima di 15-20 milioni. Il busto maschile del 1969 del maestro catalano è passato di mano per 8,5 milioni, da una stima di 9-12 milioni di $.
La dispersione della collezione prosegue la mattina del 18 maggio con altri 149 lotti, a testimonianza della profondità della stessa. Tocca ora a Sotheby's chiudere la settimana con due cataloghi serali il 18 maggio, che chiariranno se si tratta di una battuta d'arresto o una correzione permanente del mercato.
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