La collezione S.I. Newhouse inaugura le aste da Christie’s
Risultati oltre le aspettative per i 16 selezionatissimi lotti del grande collezionista. Pittura figurativa europea e astrazione americana confermano l'appeal
di Giovanni Gasparini
I punti chiave
3' di lettura
Non capita spesso di vedere una media di valore per lotto superiore ai dieci milioni di dollari: i 16 lavori della collezione del magnate dell'editoria S.I. Newhouse messo in vendita da Christie's la sera del 11 maggio a New York hanno inaugurato al meglio una settimana intensa di aste e fiere, davanti ad un pubblico molto ampio e sostanzialmente americano, raggiungendo l'obiettivo. Il ricavo complessivo di 177,8 milioni di dollari è stato favorito dalla garanzia posta sulla totalità dei lotti, di cui oltre la metà erano protetti da garanti di parte terza, che per alcuni potrebbero essere stati essenziali per la vendita.
I due filoni in cui si articola il catalogo sono la pittura figurativa europea del ‘900 e l'attrazione americana del Dopoguerra.
Pittura europea
A guidare i realizzi si trova infatti un «Autoritratto» del 1969 di Francis Bacon, conteso fino a superare la stima alta a 34,6 milioni di $. Lunga gara fra diversi clienti anche per l'altro grande pittore inglese del Novecento, Lucian Freud, per il lavoro del 1999 che riprende temi e stili del pittore settecentesco Chardin, il preferito dai Rothschild: il prezzo finale di 3,8 milioni è andato ben oltre la stima di 1-1,5 milioni di $. Ben due i Picasso in catalogo, con risultati rappresentativi del gusto del mercato odierno: una tavola dai toni accesi e sgargianti de 1937, raffigurante Lee Miller, fotografa, assistente, modella e amante di Man Ray, si è fermata entro la stima di 20-30 milioni a 24,5 milioni di $, mentre un raro dipinto cubista del 1913 ‘Cafetiere, Tasse et pipe' ha concluso l’asta a meno della metà a 11,3 milioni di $, verso la stima alta di 8-12 milioni, una volta aggiunte le commissioni.
Arte americana del dopoguerra
I restati 12 lotti di arte americana hanno beneficiato della protezione delle garanzie, come probabilmente nel caso della grande tela ‘Bolsena' del 1969, dipinta nel lungo periodo italiano di Cy Twombly, che ha sfiorato i 20 milioni grazie alle commissioni, da una stima di 18-25 milioni di $. Probabilmente è stato salvato dalla garanzia anche il trittico enorme di Roy Lichtenstein, omaggio del 1969 alla Cattedrale di Rouen e agli studi di Monet, che è passato di mano a 15,3 milioni con le commissioni, ben al di sotto della stima di18-25 milioni. Il lotto principale del catalogo, una rara composizione di Willem de Kooning ‘Orestes', bianca e nera con smalti su carta riportata su tela del 1947 ha confermato la stima a richiesta di 25-35 milioni per arrivare a sfiorare 31 milioni con le commissioni. Risultati sotto le aspettative anche per i ben tre lavori di Jasper Johns offerti: una tela del 1973 di grandi dimensioni ‘Decoy' si è fermata a 10,8 milioni, da una stima di 12–18 milioni di $, mentre un lavoro del 1979 ‘Cicada' ha sfiorato i 7 milioni, entro la stima bassa grazie alle commissioni. Non ha avuto, invece, bisogno di garanzie il lavoro che ha ottenuto il nuovo prezzo record per la recentemente scomparsa dell’artista americana Lee Bontecou, la cui struttura scultorea in tela e metallo del 1959-60 è stata contesa fino a 8,7 milioni di dollari, da una stima di 3-5 milioni di $.
Questo mini-catalogo è stato immediatamente seguito da una asta di altri 54 lotti di varie proprietà del XX secolo.
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