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La Consob americana mette in campo i whistleblower contro i furbetti del green

La Sec ha creato una squadra di 22 ispettori specializzati in tematiche Esg per scovare le aziende che garantiscono obiettivi sostenibili e poi fanno l’esatto contrario

di Vitaliano D'Angerio

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2' di lettura

Erano noti per far emergere le frodi all’interno delle aziende quotate. I whistlebower sono i dipendenti o i fornitori di una società che dietro congruo premio in denaro rivelano alla Sec, l’authority di vigilanza americana sui mercati finanziari, eventuali magagne realizzate dall’impresa in cui lavorano. Negli Stati Uniti stanno prendendo così sul serio la tematica sostenibilità, che intendono utilizzare i whistleblower anche per scoprire quelli che promettono di essere green e poi fanno l’esatto contrario. Una vera rivoluzione per i mercati finanziari statunitensi nell’era post Trump.

La squadra anti greenwashing

Ecco allora la creazione all’interno della Consob americana della task force “Climate and Esg” inserita nella divisione Enforcement. Sarà una squadra di 22 funzionari a gestire i whistleblower in “verde” e a dirigerli sarà Kelly L. Gibson, attuale direttore della sede Sec di Philadelphia. «Sorvegliare il mercato, perseguire comportamenti scorretti e proteggere gli investitori»: è il programma di Gibson. Negli Stati Uniti fare i furbi con promesse da greenwashing potrebbe dunque costare caro nel prossimo futuro. E gli informatori giocheranno un ruolo chiave in tale strategia.

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«I rischi climatici e la sostenibilità sono questioni cruciali per gli investitori e per i nostri mercati dei capitali – ha affermato il presidente ad interim dell’authority americana, Allison Herren Lee -. La task force svolgerà un ruolo importante nel potenziare e coordinare gli sforzi della divisione Enforcement, l’Ufficio degli informatori (whistleblower) e altre parti dell’agenzia».

Il monitoraggio dei fondi

Oltre a raccogliere le rivelazioni dei segnalatori sulla “cattiva condotta” delle aziende finte green, gli ispettori dell’authority americana dovranno scavare nei database per verificare se le dichiarazioni dei manager corrispondano poi a reali attività dell’impresa. Stop dunque alle verniciate di verde. Con le maniere forti.

La task force guidata da Gibson verificherà, infine, la trasparenza e il rispetto delle normative da parte dei consulenti finanziari e dei gestori di fondi nell’applicazione delle strategie sostenibili. Come se l’Esma, l’authority che vigila sui mercati finanziari europei, verificasse l’applicazione del regolamento Sfdr (il regolamento 2088/2019 sulla trasparenza della finanza sostenibile); vigilanza che dovrà essere realizzata pure nel Vecchio continente proprio per evitare i furbetti del green. Chissà se anche in Consob costituiranno una task force di ispettori ad hoc.

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