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Aerei, biglietti più cari del 10-20% con la corsa dei carburanti

Bain rivede al rialzo le attese sul 2022: il fatturato globale tornerà sopra i 500 miliardi

di Mara Monti

Il settore aereo, tra crisi e nuovi modelli

2' di lettura

Sarà una estate di ripresa per il settore del trasporto aereo: per la prima volta dall’inizio della pandemia si volerà senza l’obbligo di test Covid e mascherine. Le prenotazioni sono sostenute e le compagnie aeree cominciano a rivedere i livelli toccati prima della pandemia, un trend più evidente tra le compagnie low cost, Ryanair easyJet e Wizz Air le quali hanno dichiarato che nei mesi estivi torneranno con una capacità di offerta di posti ai livelli pre-Covid. Meno certo il periodo invernale dal momento che i passeggeri tendono a prenotare i viaggi aerei a ridosso della partenza, quindi è difficile avere una visione di lungo periodo.

Ritorno alla normalità solo nel 2025

A minare la ripresa i rischi legati alla guerra in Ucraina e i lockdown in Cina a causa del Covid: per la società di consulenza Bain & Company, il settore non tornerà ai livelli pre-Covid prima del 2025, primo a tagliare il traguardo sarà il Nord America, seguito da Europa e Asia, con tassi di crescita superiori per i voli domestici rispetto al lungo raggio. Intanto, la società di consulenza ha abbassato le previsioni del fatturato globale per l’anno in corso, stimato ora tra 475 e 501 miliardi di dollari (era 666 miliardi di dollari nel 2019 prima della pandemia): a marzo i dati di traffico hanno messo in evidenza una crescita del 71% rispetto al 2021, ma se confrontato con lo stesso mese del 2019, il dato è ancora al di sotto del 45 per cento.

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I risultati finanziari dei primi tre mesi mostrano la tendenza alla riduzione delle perdite rispetto all’anno precedente, ma come una tempesta perfetta sui prossimi mesi pesano l'inflazione, l’apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro e l’aumento del costo del carburante con ricadute sui prezzi dei biglietti aerei che si stimano più alti tra il 10 e il 20%: mentre il prezzo del petrolio è aumentato di quasi il 40% in dollari da inizio anno, quando lo si converte in euro l’aumento diventa dell’80%, secondo i calcoli di Scope Ratings. Le compagnie aeree che si sono cautelate con contratti di hedging, a copertura della volatilità del prezzo del carburante, si trovano in una posizione di vantaggio perché possono contenere gli aumenti dei prezzi dei biglietti aerei, stimolando in questo modo la domanda.

Il nodo dei prestiti da restituire

Resta pesante l’eredità della crisi Covid a cominciare dagli aiuti di Stato ricevuti dai vettori dai rispettivi governi per evitare il fallimento quando in piena crisi, migliaia di aerei erano parcheggiati negli hangar.

Prestiti che ora devono essere restituiti. La tedesca Lufthansa e la compagnia franco olandese Air France-KLM hanno approvato operazioni di aumenti da capitale proprio con lo scopo di ripagare almeno una parte degli aiuti ricevuti, condizione necessaria per partecipare alle operazioni di consolidamento in corso del settore aeronautico, come previsto dalle regole europee: entrambi i gruppi sono interessati alla cessione del vettore italiano, Ita Airways.

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