La Corte costituzionale tedesca potrebbe cancellare il Qe di Draghi?
di Enrico Marro
2' di lettura
La Corte costituzionale tedesca di Karlsruhe ha chiesto alla Corte di giustizia europea di pronunciarsi sulla legittimità del programma di quantitative easing, lanciato nel 2015 dalla Bce per sostenere l'inflazione nella zona euro. Che cosa significa tutto questo per il futuro del programma di Qe, avviato il 9 marzo 2015 e ridotto da 80 a 60 miliardi di volume mensile lo scorso aprile?
Per cercare di capire cosa accadrà è illuminante un precedente: quello con cui nel 2013 la Corte di Karlsruhe chiese ai giudici del Lussemburgo di pronunciarsi sugli Omt, il cosiddetto “scudo antispread” annunciato nel 2012 da Draghi e mai utilizzato. Gli Omt (outright monetary transactions) dovevano permettere alla Bce di comprare in misura illimitata titoli dei Paesi in crisi che si impegnassero su un programma economico concordato con i partner europei. All’epoca, trentacinquemila tedeschi euroscettici contestarono la legittimità del programma Omt: tra loro c’era il cristiano-democratico bavarese Peter Gauweiler, dell’ala conservatrice del partito di Angela Merkel, ma anche la sinistra di Die Linke.
Anche nel 2013 i giudici di Karlsruhe rinviarono la questione alla Corte di giustizia europea, che doveva stabilire se gli acquisti di titoli ipotizzati dall’Omt andassero oltre il mandato istituzionale della Bce. I giudici del Lussemburgo nel giugno 2015 stabilirono che il programma varato nel settembre 2012 dalla Bce presentava sufficienti garanzie al fine di prevenire un uso «sproporzionato» dell’acquisto di bond che si sarebbe tradotto in una violazione delle regole Ue sull'istituto centrale.
La Corte di Karlsruhe - che si era riservata l’ultima parola sul programma, facendo temere un freno tedesco all’uso di strumenti non convenzionali dal parte della Bce - nel giugno 2016 dichiarò legittimo l’Omt respingendo il ricorso presentato dagli euroscettici tedeschi. Nella sentenza, arrivata pochi giorni prima del referendum inglese su Brexit, i giudici di Karlsruhe richiamarono i limiti posti dai colleghi dell’Unione europea, sottolineando che l’Omt non viola la legge fondamentale tedesca e che la Bundesbank potrà partecipare a un eventuale programma di Omt se saranno osservate le condizioni stabilite dalla Corte Ue.
Al netto di improbabili sorprese, la strada sembra dunque in teoria spianata verso un via libera (magari condizionato) sia della Corte Ue che di quella tedesca al Quantitative easing, poiché esiste un precedente eccellente nel quale venne autorizzato uno strumento non convenzionale di politica monetaria simile nella sostanza al Quantitative easing: l’Omt.
Peraltro la decisione potrebbe arrivare a Qe concluso: la pronuncia dei giudici del Lussemburgo è attesa tra più di un anno, quando probabilmente il buon andamento dell’economia dell’eurozona e la ripresa dell’inflazione avranno messo la parola fine alle misure straordinarie di politica monetaria decise dalla Bce.
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