La crisi energetica fa paura. Chi insegnerà alla lavatrice a consumare meno?
Per la prima volta o spettro della crisi energetica comincia a fare paura. I tempi di reazioni non sono quelli che ti aspetti. Ma qualcosa è cambiato.
di Luca Tremolada
3' di lettura
Dopo due anni di stop riapre a Berlino la fiera di elettronica di consumo con 1.500 aziende da 48 Paesi e 821 nuovi prodotti e il primo pensiero è la lavatrice. Per chi scrive di cose tecnologiche l’elettrodomestico non è mai stato al centro dei suoi pensieri. Dopo però due anni di pandemia che si è portato interi pezzi dell’industria dell’elettronica nel freezer, la crisi dell’energia e l’inflazione all’8 per cento, cioè a un livello che non si raggiungeva dal 1985, qualcosa è cambiato. Non solo nell’agenda del giornalista ma anche nel consumatore.
Vista dall’alto questa gigantesca industria che abbraccia dal computer portatile al frigorifero è cresciuta per due anni a doppia cifre come se nulla fosse e solo in questi primi mesi dell’anno ha cominciato a perdere qualcosa. Per la prima volta sotto il cielo di Berlino lo spettro della crisi energetica comincia a fare paura. I tempi di reazioni non sono quelli che ti aspetti. Anche perché le roadmap di sviluppo di un prodotto non si cambiano dall’oggi al domani.
A partire proprio dagli elettrodomestici che rappresentano più del 50% del consumo energetico. Consideriamo appunto le lavatrici. Sono di vitale importanza per tutti noi ma in fondo non sono mai state un esempio fulgido di innovazione. Quantomeno non come computer e telefonini. Eppure, qualcosa è cambiato. Anzi, sta cambiando. A partire dalla consapevolezza energetica. Per fortuna sono sparite le classificazioni superiori alla A e la scala varia dalla G alla A. Ricordiamo che la lettera indicata non è di per sé segno di un minore consumo, ma solo di una maggiore efficienza energetica. Ciò che significa che a parità di consumo elettrico, una lavatrice con un indice “B”, permetterà di lavare una maggior quantità di capi in minor tempo di una lavatrice con indice “C”. Ma ciò non significa che possano esistere lavatrici con indice “F” che offrano un consumo nominale ancora minore. Detto in altri termini non è semplice capire quanto incide l’uso dell’elettrodomestico sulla bolletta. Nell'etichetta energetica viene indicato il consumo rilevato dopo 100 cicli di lavaggio in modalità “Eco”, di solito quella che offre il compromesso migliore tra prestazioni e consumi. Sappiamo insomma quali sono i prodotti i più efficienti ma non quanto spenderemo in bolletta. E neppure come abbattere i consumi.
Per gli appassionati di dati la Commissione europea ha pubblicato il sito EPREL (Banca dati europea dei prodotti per l’etichettatura energetica), all'interno della quale si può consultare il database di tutti i prodotti oggi in commercio scaricando i dati relativi ai consumi. Possiamo stimare Il costo di gestione di un elettrodomestico. Che ovviamente sale al crescere della classe energetica del prodotto. Possiamo cercare i nostri elettrodomestici, può avere un’idea di quello che oggi si spende, moltiplicando il consumo per il costo dell’energia al KWh pagato oggi da ogni famiglia. Ma non sappiamo come comportarci giorno per giorno per abbattere i consumi.
Una prima risposta arriva dal combinato disposto di Iot o detto più volgarmente internet delle cose e dall’Ai ovvero dall’intelligenza artificiale. Vuole dire avere elettrodomestici connessi e controllati da algoritmi.
Samsung per esempio ha già cominciato a usare l’intelligenza artificiale per educare i propri elettrodestici connessi a consumare meno energia.
La lavatrice Bespoke AI sfrutta inoltre un sistema di algoritmi proprietario (AI Ecobubble) trasformando il detersivo in bolle che vengono assorbite rapidamente dal bucato e grazie all'impiego di acqua fredda anziché calda – e senza bisogno di aumentare i tempi dei cicli di lavaggio – arriva a ridurre il consumo energetico del 70% attivando la nuova modalità Energy disponibile attraverso la piattaforma e l'app SmartThings.
Haier, quarto produttore Europeo,a ottobre intende debuttare con un programma pilota in Italia per offrire in partnership con una utility lavatrici, frigo e forni che dialogando con le infrastrutture energetiche e offrono servizi in chiave smart grid capaci di risparmiare sui consumi.
Come ha spiegato al Sole 24 Ore Gianpiero Morbello, Head of brands & IOT Haier Europe è possibile rendere flessibile l'utilizzo dell'energia da parte degli elettrodomestici e, contemporaneamente, ridurne il costo in bolletta, sfruttando le opportunità offerte dalle smart grid e dalle fonti rinnovabili. Vuole dire per il consumatore lasciare all’intelligenza artificiale decidere per esempio gli orari e i tempi di lavaggio sulla base delle tariffe. Per chi produce elettrodomestici vuole dire ripensare e riprogettare i propri prodotti come se fossero computer. Qualcuno la definirebbe la rivincita della lavatrice. E forse è davvero così.
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