La crisi del Libano tra Covid e debacle finanziaria senza precedenti
Beirut e il Libano non vivono una fase fortunata. Le cause? Il Covid che non attenua la sua diffusione; la crisi finanziaria mai vissuta prima, nemmeno durante le guerre, di un paese che non produce nulla e importa tutto ciò che consuma
di Ugo Tramballi
2' di lettura
I grandi silos bianchi del porto di Beirut erano sopravvissuti a 15 anni di guerra civile e ai bombardamenti israeliani. Prima di essere riparati, per molto tempo avevano mostrato con un certo orgoglio i segni di un paio di cannonate. Essere d'improvviso rasi al suolo da un'esplosione accidentale, per quanto spaventosa, è quasi un insulto per le tradizioni di questa città.
Ma Beirut e il Libano non vivono una fase fortunata. Il Covid che non attenua la sua diffusione; la crisi finanziaria mai vissuta prima, nemmeno durante le guerre, di un paese che non produce nulla e importa tutto ciò che consuma; una tensione, tornata ai limiti di un nuovo conflitto fra il partito-milizia sciita Hezbollah e Israele: una specie di prova tecnica di guerra vera.
È ancora difficile immaginare un bilancio credibile dell'incidente al porto. Il ministero della Sanità libanese prevede “dozzine di morti”. L'esplosione è avvenuta vicino alle banchine, davanti al vecchio quartiere di Karantina, non lontano dal centre ville rinato dalle macerie della guerra civile iniziata nel 1975 e finita nel '90.
Il porto è anche un approdo fisso delle navi europee che partecipano alla missione Unifil, pattugliando le coste libanesi.Tutto quanto a causa di un hangar pieno di fuochi d'artificio: è una delle prime versioni.
Ma chi ha visto i filmati dell'esplosione non ha bisogno di essere un esperto per capire che una tonnellata dei più potenti mortaretti non può causare quell'esplosione. Si trattava chiaramente di una grande quantità di materiale molto potente.
Perché è scoppiato? E, soprattutto, a chi apparteneva? Se era una santabarbara dell'Armée, le forze armate dello stato libanese, sarebbe regolare.
Ma i protagonisti politici e militari del Libano sono le milizie delle sette locali. Soprattutto Hezbollah che ha più uomini e mezzi dell'esercito regolare, che combatte la sua guerra in Siria accanto ai russi e in difesa del regine di Bashar Assad.
Tutto lascia credere che l'esplosione sia stata accidentale. Ma anche se questo verrà confermato, non basterà per essere certi del tragico incidente né che quello esploso fosse materiale militare “legale”. Perché questa è Beirut e questo è il Libano: qualunque delitto si commetta qui non c'è mai un colpevole ma un esercito di sospettati.
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