L’iniziativa della Consulta

La cultura nel cuore delle istituzioni (dal vivo e in podcast)

di Carlo Marroni

Palazzo della Consulta (Imagoeconomica)

3' di lettura

La centralità della cultura nella Repubblica. Uno dei pilastri della Costituzione, tanto da essere uno dei dodici princìpi fondamentali della nostra “Carta”, amata dagli italiani, difesa quando serve, ma forse non sempre conosciuta come dovrebbe essere dai cittadini. Ebbene la cultura, «pilastro di una comunità», per una sera sarà al cuore della vita istituzionale. Domani a Palazzo della Consulta – nello stesso giorno della Giornata mondiale dell’alfabetizzazione – la Corte incontrerà in presenza (nel pieno rispetto delle norme vigenti, e visto il luogo c’è da star sicuri...) i protagonisti degli Incontri in podcast, un progetto nato il 12 febbraio 2021 che si inserisce in quello, più ampio, della Libreria dei Podcast della Corte Costituzionale nato il 2 giugno 2020 per mantenere vivo – durante l’emergenza sanitaria – il legame tra il “dentro” e il “fuori” (coltivato negli ultimi anni dalla Corte, in particolare con i Viaggi in Italia: nelle scuole, nelle carceri e nella cittadinanza) al fine di promuovere e consolidare la cultura costituzionale. I Podcast della Corte sono approfondimenti accessibili a chiunque: si prestano a essere utilizzati in ambito educativo, sono destinati a durare nel tempo e intendono offrire a tutti uno strumento utile per capire meglio il passato, il presente e il futuro. «Il successo della prima edizione dimostra l’esistenza di un diffuso desiderio di conoscenza e di approfondimento, che attraversa tutte le fasce di età e che riguarda anche temi complessi della nostra vita» osserva la Corte nella presentazione dell’iniziativa.

Il ciclo si chiude venerdì 10 con l’Incontro in podcast tra il presidente della Corte, Giancarlo Coraggio, e la direttrice del Cern, Fabiola Gianotti, su Diritto e scienza. Mentre domani sera, 8 settembre, si svolgerà appunto l’evento in presenza al quale parteciperanno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, i ministri Marta Cartabia, Dario Franceschini e Patrizio Bianchi. Nel programma è previsto un intervento di Giuliano Amato insieme a Monica Guerritore (i due hanno duettato in uno dei primissimi podcast) e infine un breve intervento del presidente della Corte. In conclusione un concerto diretto da Nicola Piovani – anche lui protagonista di uno dei 30 Incontri – che sarà trasmesso in leggera differita da Rai 5 (21,15). Il “prodotto” degli Incontri sono due riflessioni che vengono registrate in successione e poi montate in un unico Podcast. Finora, hanno aderito all’iniziativa: Natalia Aspesi (scrittrice), Marco Bellocchio (regista), Stefano Boeri (architetto), Massimo Cacciari (filosofo), Silvia Candiani (manager It), Eva Cantarella (storica del diritto antico), Gianrico Carofiglio (scrittore), Evelina Christillin (manager dello sport e della cultura), Carlo Cottarelli (economista), Colin Crouch (sociologo), Veronica De Romanis (economista), Simonetta Fiori (giornalista), Luca Formenton (editore), Bruno Forte (arcivescovo, teologo), Fabiola Gianotti (direttrice Cern), Monica Guerritore (attrice di teatro), Emilio Isgrò (artista), Vittorio Lingiardi (psichiatra), Elena Loewenthal (scrittrice), Dacia Maraini (scrittrice), Franco Marcoaldi (poeta), Mario Martone (regista), Paolo Mieli (storico e giornalista), Nicola Piovani (musicista), Antonella Polimeni (rettrice Università La Sapienza), Marco Travaglio (giornalista), Stefano Zamagni (economista). La durata media complessiva di ciascun Podcast è di circa 20 minuti, compresa la punteggiatura musicale. Come tutti gli altri, anche gli Incontri si possono trovare sul sito della Corte, sulle principali piattaforme di podcasting e sul portale Treccani, che li pubblica settimanalmente. E possono essere ascoltati ogni domenica mattina su Radio radicale.

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Come detto l’iniziativa degli incontro si inserisce nel più vasto progetto di “apertura” della Corte verso la società, per mantenere viva la conoscenza della Costituzione. Basti ricordare che tre anni fa, dopo l’iniziativa verso le scuole è stato deciso di estendere il “Viaggio in Italia” ad altre realtà sociali e di cominciare dal Carcere, luogo solitamente rimosso, se non cancellato, nell’immaginario collettivo sebbene rappresenti un pezzo di Paese, “popolato” da persone che, pur private della libertà (per lo più temporaneamente), hanno gli stessi diritti e doveri dei “liberi”.

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