La Divina Commedia è anche in realtà virtuale
Il 25 marzo è la Giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta
di Matteo Bianchi
2' di lettura
RaiPlay e Rai Cinema Channel presentano i corti dell'Inferno e del Purgatorio
Se l'Inferno è il luogo della perdizione e del male, immerso nell'oscurità, e il Paradiso è quasi inaccessibile a detta di Dante stesso, il fascino del Purgatorio deriva dalla sospensione tra terra e cielo, dove seguendo il racconto delle anime si assiste a cosa capita appena cade il velo di maya, a cosa si prova sulla soglia di ogni singola estinzione: “Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero / che'l velo è ora ben tanto sottile / certo che'l trapassar dentro è leggero” (VIII, vv. 19-21).
La realtà virtuale applicata alla Commedia dantesca
Dal 25 marzo, in occasione del Dantedì, Giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta, il corto “Inferno” e il “Purgatorio” completamente inedito de “La Divina Commedia VR” saranno disponibili su RaiPlay e Rai Cinema Channel, in versione accessibile per non udenti e non vedenti. Sabato stesso sarà presentata la versione in realtà virtuale dei due capitoli che coinvolgerà, in contemporanea, diversi spazi di incontro e confronto sul territorio nazionale, tra Firenze, Milano e Torino.
Gli studi Rai applicano nuove tecnologie alla fruizione del patrimonio umanistico, per avvicinare alla lettura, nel tentativo di incuriosire e stimolare i più giovani. Il cortometraggio, della durata di circa otto minuti e trenta permette allo spettatore di vestire i panni danteschi per intraprendere il suo viaggio e varcare le soglie del Purgatorio, luogo di passaggio, di un cambiamento sostanziale attraverso l'espiazione dei peccati.
La speranza nel cambiamento
La spiaggia per accedere alla montagna, l'Antipurgatorio, è un'invenzione del poeta per comprendere i contumaci, chi è morto dopo scomunica, e chi si è pentito negli ultimi istanti o che non ci è riuscito perché morto all'improvviso. «Biondo era e bello e di gentile aspetto», compare così Manfredi di Svevia nel canto III, una figura nobile ed elegante. Con un gesto di profonda umiltà l'imperatore mancato scopre la ferita nel petto che l'ha ucciso. Il principe che ha fatto letteralmente la storia si arrende alla nuova dimensione ultraterrena, più umana che mai, accogliendo in sé un senso di fratellanza che contraddistingue l'intera cantica, e che dona sicurezza e pace.
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