La domanda d’energia crolla anche in giugno (ma un po’ meno)
In giugno il fabbisogno di elettricità e di prodotti petroliferi continua la discesa precipitosa rispetto al giugno 2019 ma in modo meno ripido
di Jacopo Giliberto
3' di lettura
Nel mese di giugno la domanda di energia continua la discesa precipitosa rispetto al giugno 2019 ma in modo meno ripido rispetto ai drammatici mesi della clausura sanitaria. Certifica Terna, la spa pubblica dell’alta tensione: la domanda di corrente elettrica è risalita di un timido +1% rispetto a maggio ma è scesa del 13,4% rispetto al giugno 2019. Assevera l’Unione petrolifera su dati dello Sviluppo economico: in giugno i consumi petroliferi sono negativi del -17,6%.
Due note a margine. Prima osservazione: i segnali di siccità sono contraddetti dai bacini e dalle dighe, tranquillamente piene d’acqua. Seconda nota: ancora in crescita le fonti rinnovabili, che hanno coperto il 48,9% della domanda mensile e il 40,5% di quella semestrale.
La corrente elettrica
Nel mese di giugno 2020 secondo quanto rilevato da Terna, la domanda di elettricità in Italia è stata di 24 miliardi di chilowattora, in diminuzione del 13,4% rispetto allo stesso mese del 2019.
Questo valore è stato ottenuto con un giorno lavorativo in più e una temperatura media mensile inferiore di 2,6°C rispetto a giugno dello scorso anno.
In giugno la riduzione dei consumi ha risentito in maniera minore rispetto ai mesi precedenti dell'impatto delle misure introdotte per far fronte all'emergenza sanitaria da Covid-19, mostrando graduali segnali di ripresa.
Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta la variazione a -10,4%.
Le fonti rinnovabili
Nel mese di giugno 2020 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 97,8% con produzione nazionale e per la quota restante (2,2%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.
La produzione da fonti rinnovabili ha coperto il 48,9% della domanda, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (41,9%).
In dettaglio, la produzione nazionale netta (23,6 miliardi di chilowattora) è risultata in flessione (-3,9%) rispetto a giugno 2019.
In crescita la fonte di produzione eolica (+58,9%), in calo tutte le altre (idroelettrica -8%; termica -7,2%; geotermica -5,6%; fotovoltaica -0,9%).
Nei primi sei mesi dell'anno le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 40,5% della domanda elettrica, rispetto al 35,5% del corrispondente periodo del 2019.
La siccità che non c’è
Il grado di riempimento delle dighe idroelettriche in giugno era è pari al 58% della capacità massima, un dato a metà della medie del decennio e del tutto allineato con il giugno 2019.
L’allarme siccità che si è ripetuto in questi giorni pare non essere così confermato dalle dighe.
Tendenza alla siccità, invece era stata osservata nei primi tre mesi dell’anno, quando il coefficiente d’invaso dei bacini idroelettrici era più modesto.
Crolla il cherosene per aerei
Su benzina, gasolio e altri prodotti del petrolio, giugno segna una caduta drammatica per il cherosene per aerei che mostra un -84%, in peggioramento anche rispetto a maggio. Quanto ai carburanti (benzina e gasolio), la flessione si attesta intorno al 12,3%.
La benzina scende del 17,5%, il gasolio venduto tramite i distributori stradali è sceso del 15,5%.
In generale, la riduzione dei consumi di luglio è meno accentuata rispetto a quella rilevata in maggio.
Indicazioni di un nuovo calo in luglio
Le prime stime per luglio indicano un ulteriore calo del 15%. Stando a queste stime, il calo dei primi sette mesi salirebbe quindi a circa 6,8 milioni di tonnellate (-20%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre su base annua la flessione dovrebbe attestarsi attorno ai 9 milioni di tonnellate (-15%).
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