LA ROSSA

La F8 Tributo annuncia il pokerissimo Ferrari 2019

di Massimo Mambretti

V8 da 720 cv.La F8 Tributo monta in posizione centrale posteriore un motore V8 che eroga 720 cavalli.È disegnata dal team guidato da Flavio Manzoni

3' di lettura

Come di consueto la Ferrari non ha mancato l’appuntamento del salone di Ginevra per svelare una grossa novità. Si tratta della F8 Tributo, che prende il posto della 488 Gtb. Prima di descriverla bisogna dire che non rimarrà l’unica primizia di rilievo del Cavallino di quest’anno. Infatti, la F8 Tributo sarà seguita da altre quattro novità.

Un pokerissimo mai calato in precedenza nell’arco di pochi mesi dalla Ferrari, che è anche il pilone portante di una nuova strategia industriale e commerciale. Ma procediamo con ordine partendo dalla nuova berlinetta.

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La F8 Tributo, in vendita a 236mila euro e in consegna da ottobre, è spinta da un V8 sovralimentato di 3,9 litri con 720 cv, con una potenza specifica di di 185 cv/litro. Un valore da record per una Ferrari V8 che non rientra in una serie limitata come, invece, era la 488 Pista dalla quale la Tributo eredita questo motore. Ovviamente, insieme al cambio a doppia frizione con sette marce sebbene con logiche di funzionamento specifiche. Grazie a questo corredo la F8 Tributo offre prestazioni simili a quella della 488 Pista. Infatti, tocca i 340 all’ora e raggiunge i 100 e i 200 orari, rispettivamente, in 2”9 e 7”8. La nuova nata di Maranello è, quindi, super-prestazionale ma promette di essere facilmente gestibile anche dai meno esperti, grazie all’evoluzione del Side Slip Angle Control e al Ferrari Dynamic Enhancer che aiuta chi guida a superare i propri limiti in totale sicurezza.

Le vesti, opera del Centro Stile Ferrari, come sempre sono frutto dell’incontro tra forma e funzione grazie all’attenzione posta all’aerodinamica e alla deportanza, ma l’avanzato design rende anche omaggio con alcuni stilemi a iconiche otto cilindri Ferrari come la F40 e la 308 Gtb, la progenitrice della stirpe. Dalla prima traggono ispirazione le feritoie di sfogo del calore presenti nel lunotto dal quale si può osservare il potente motore, dalla seconda prende spunto la fanaleria posteriore composta da due elementi su ogni lato. Nell’abitacolo spiccano l’Human Machine Interface di nuova generazione, un volante di piccolo diametro che contribuisce a rendere molto diretto il dialogo uomo-macchina e un nuovo display da 7” davanti al passeggero che riporta non solo i dati di navigazione ma anche la configurazione vettura, le prestazioni e tante altre informazioni.

Durante il reveal di questa Ferrari, che il Cavallino definisce disegnata attorno all’hyper-V8, sono stati presentati alcuni significativi tratti della road-map definita dal brand. Il primo è ormai vicino, poiché riguarda il debutto della prima Ferrari ibrida di normale produzione. Come ha riferito Louis Camilleri, amministratore delegato della Ferrari, l’esordio è previsto a maggio, mentre la commercializzazione inizierà nel 2020. Poi, a questo nuovo modello se ne aggiungeranno altri tre entro la fine dell’anno. In pratica, partendo da questo periodo nel 2019 si vedrà una Ferrari nuova ogni due mesi. Inoltre, è stato rivelato che la Purosangue, ovvero il suv in formato Ferrari, debutterà nel 2022.

L’allargamento dello schieramento è destinato a stravolgere la famiglia del Cavallino e si articolerà sia affiancando ai motori V8 e V12 anche un V6 sia sviluppando nuove architetture tanto per i modelli a propulsione convenzionale quanto per quelli elettrificati. Conseguentemente, Ferrari termiche ed elettriche avranno personalità specifiche. In questo contesto potrebbero, ma il condizionale va ben sottolineato, anche aprirsi scenari totalmente esclusi in passato. Per esempio, un modello a quattro porte che l’Ad della Ferrari non ha messo drasticamente fuori dai giochi affermando “mai dire mai”.

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