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La Fase 2 arriva anche in banca: le nuove regole dal 4 maggio

Patto tra lavoratori , clienti ed aziende che si basa sul reciproco senso di responsabilità e fiducia: distanza oltre un metro, divisori negli open space, mascherine, lavoro agile o presenze alternate: in caso di febbre o sintomi non entrare in azienda

di Cristina Casadei

Fase 2: ecco le 10 regole da rispettare sui mezzi pubblici

4' di lettura

La Fase 2 arriva anche in banca. E per i bancari c’è un nuovo protocollo sulle misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19. Abi e i sindacati (Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin) hanno adeguato le misure di sicurezza del credito, dopo i provvedimenti del Governo e le prospettive che ne derivano. Premesso che le banche e i bancari continuano ad assicurare la continuità dei servizi, così come previsto fin dall’inizio dell’emergenza nei vari provvedimenti che si sono susseguiti, le parti hanno stabilito che la misura principale dovrà continuare ad essere il distanziamento di almeno un metro. Per i clienti i canali internet/mobile e i bancomat devono continuare a costituire la via prioritaria per le proprie esigenze. Il Protocollo, spiega Salvatore Poloni Presidente del Casl di Abi, «rappresenta per i servizi bancari, alla luce delle proprie peculiarità di settore, il riferimento delle regole di prevenzione essenziali per l’operatività al pari di quanto previsto dalle altre Associazioni imprenditoriali e le Confederazioni sindacali il 24 aprile 2020 per le imprese produttive industriali e commerciali». Proprio per questo il documento è stato trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri dei Dicasteri competenti e al Presidente del Comitato di esperti in materia economica e sociale nonché alle ulteriori competenti Autorità. Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede.

Il ricorso al lavoro agile continua

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L’ampio ricorso al lavoro agile che le parti, per prime, hanno normato anche nell’ultimo rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro,

continuerà ad essere «un utile e modulabile strumento di prevenzione idoneo a concorrere al contenimento del numero di presenze in contemporanea nei luoghi di lavoro, riducendo le occasioni di contatto nei luoghi stessi e favorendo il distanzialmento interpersonale. Il protocollo porta con sè una sorta di patto tra lavoratori , clienti ed aziende che si basa sul reciproco senso di responsabilità e fiducia. Le aziende informeranno i lavoratori e tutti coloro che accedono alle sedi di non poter entrare o di doverlo dichiarare qualora ci siano condizioni rischiose come la febbre, sintomi influenzali, contatti con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti. Quotidianamente ognuno dovrà misurarsi la temperatura e dovrà rimanere a casa in presenza di febbre (oltre 37.5°) e altri sintomi e dovrà chiamare il medico di famiglia e l’autorità sanitaria. La distanza dovrà essere oltre un metro o in alternativa dovranno essere usati i presidi di protezione individuale previsti dai provvedimenti. I lavoratori dovranno attenersi al corretto uso dei dispositivi.

I fornitori

Verrà ridotto il numero dei fornitori che devono accedere in banca dall’esterno, ma per coloro che devono entrare in azienda come chi fa trasporto volori, pulizie, manutenzione, servizi informatici, varranno le stesse regole previste per i bancari. Nel caso si utilizzo di servizi di bus e navatta per il trasporto dei lavoratori deve essere rispettata la distanza di oltre un metro, con un eventuale incremento delle corse.

Sanificazione e idonea manutenzione dei condizionatori

Le aziende dovranno assicurare la pulizia dei locali, degli ambienti e delle aree comuni e la loro periodica sanificazione con igienizzanti. Inoltre visto che si avvicina l’estate va eseguita un’idonea manutenzione degli impianti di areazione. In caso di presenza di persona con Covid-19 nei locali aziendali si procederà alla pulizia e sanificazione dei locali e degli strumenti di lavoro.

Presenza alternata, orario dalle 7 alle 19.30 e intervallo di 30 minuti

Oltre al lavoro agile, le aziende possono organizzare la presenza alternata del personale nelle diverse sedi di lavoro, assicurando la sanificazione di superfici e strumenti di lavoro in occasione dei cambi di turno. Per evitare assembramenti l’orario andrà modulato in una fascia compresa dalle 7 alle 19.30, con riduzione a mezz’ora dell’intervallo. In azienda gli spostamenti dovranno essere limitati più possibile, mentre le riunioni si svolgeranno da remoto. Quando non sarà possibile dovrà essere mantenuto il distanziamento. La formazione avverrà preferibilmente da remoto e il mancato aggiornamento della formazione professionale e abilitante per i diversi ruoli non comporterà l’impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo/funzione.

La gestione del caso positivo: si torna con certificato di negativizzazione

Nel caso una persona sviluppi febbre o sintomi di infezione respiratoria deve dichiararlo al proprio responsabile, andare a casa e avvertire il medico curante. Nel caso di positività al tampone Covid-19, l’azienda collaborerà con le autorità sanitarie per la definizione degli eventuali contatti “stretti” e chiederà loro di lasciare cautelativamente l’ufficio, secondo le indicazioni dell’Autorità sanitaria. Il rientro dei lavoratori positivi all’infezione dovrà essere preceduto da una comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulta l’avvenuta negativizzazione del tampone, secondo le modalità previste e che sarà rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza. PEr i lavoratori di aziende terze l’appaltatore dovreà fornire subiti all’azienda elementi utili per individuare i contratti stretti.

L’8 maggio Abi e i sindacati si incontreranno nuovamente per definire modalità di prosecuzione del servizio alla clientela in filiale che oggi avviene solo su appuntamento.

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